L’Amministrazione comunale di Latina ha annunciato un incremento della Tari per i cittadini.
Tali aumenti, spiegano i consiglieri di maggioranza, non sono il «frutto di scelte arbitrarie o irresponsabili, ma piuttosto una conseguenza di fattori economici e gestionali che affondano le radici in scelte passate».
Resta un dato di fatto: la città è sporca e i cassonetti della differenziata sono pieni di qualsiasi tipo di rifiuto.
Aumento della Tari a Latina: frutto di scelte della precedente amministrazione, dicono dalla maggioranza
“L’incremento dei costi era già prevedibile, essendo una diretta conseguenza dell’attuale modello organizzativo del sistema di raccolta differenziata, approvato dalla precedente amministrazione”, si legge in una nota dei consiglieri, facendo riferimento al piano di gestione dei rifiuti varato prima dell’insediamento dell’attuale giunta.
Uno dei fattori principali che ha contribuito all’aumento della Tari è l’incremento del Piano Economico Finanziario (PEF) dell’ABC, l’azienda che gestisce il servizio di raccolta rifiuti a Latina.
Tale aumento, già previsto, è legato agli ammortamenti degli investimenti effettuati in passato per migliorare il servizio.
Inoltre, «l’aumento delle tariffe di conferimento e trattamento dei rifiuti, deciso nel 2022 dal precedente Governo regionale di centrosinistra, ha ulteriormente inciso sui costi complessivi per il Comune».
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A Latina non si riscuotono i tributi
Un altro elemento critico riguarda la gestione della riscossione dei tributi.
«Durante il periodo 2017-2021, le amministrazioni precedenti non hanno adottato misure adeguate per garantire il recupero dei crediti, con una riscossione che ha raggiunto una percentuale di solo il 37%», spiega ancora la maggioranza.
«Di conseguenza, l’Amministrazione Celentano ha dovuto far fronte a un incremento del fondo per i crediti di dubbia esigibilità, aumentando la necessità di risorse per garantire la copertura dei costi». Per risolvere il problema è stato potenziato l’ufficio tributi.
L’Amministrazione ha voluto rassicurare i cittadini di Latina, dichiarando di essere consapevole delle difficoltà economiche che l’aumento della Tari potrebbe comportare.
In questo contesto, il Comune «sta lavorando per trovare soluzioni che possano alleggerire il peso della tassa sui rifiuti, proponendo al contempo un modello di gestione che risponda meglio alle esigenze del territorio e alla realtà economica della città».
L’obiettivo, secondo il comunicato, è garantire «un servizio di qualità, sostenibile ed equo, anche in un momento di criticità economica. L’Amministrazione ha ribadito il proprio impegno nella trasparenza, promettendo di continuare a lavorare per riequilibrare una situazione finanziaria complessa, ottimizzando al contempo le risorse pubbliche e migliorando i servizi offerti alla cittadinanza».
L’opposizione: colpa del mancato recupero dell’evasione
Diversa la lettura che danno i consiglieri di opposizione:
«I maggiori costi che i cittadini si trovano in bolletta – spiegano i consiglieri di opposizione – sono dovuti al mancato recupero dell’evasione. Questa è la verità.
L’amministrazione della passata consiliatura nel 2021 ha varato e attuato, attraverso concorso pubblico, l’ampliamento dell’organico dell’ufficio Tari. Ampliamento che nel 2022 ha garantito un incremento di incasso TARI di oltre 14 milioni di euro».
«Anche perché – aggiungono – il metodo del porta a porta ha permesso di far emergere le utenze fantasma.
Resta il nodo dell’evasione. La conduzione approssimativa della maggioranza ha invertito il trend, riportando la gestione rifiuti a uno dei livelli più bassi della storia di questa città».