I due proprietari terrieri che hanno portato il Comune di Marino davanti al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, hanno in pratica contestato la mancata modifica della destinazione d’uso di un lotto di loro proprietà.
L’ampio terreno in questione, situato in località Civitella, lungo via Pietro Nenni, è stato mantenuto con destinazione agricola nel Piano Regolatore Generale (PRG), nonostante la presenza di edificazioni e le richieste di inserimento in un’area a destinazione urbanizzata.
La decisione comunale è stata impugnata nel 2020, durante il mandato dell’ex sindaco Carlo Colizza (M5S). Motivazione del ricorso: presunti vizi di legittimità e irragionevolezza delle scelte urbanistiche adottate.
Marino, il cuore della disputa sui terreni vicino il cimitero
Il ricorso ha preso di mira la delibera del Consiglio comunale n. 21 del 30 giugno del 2020, con cui il Comune di Marino aveva adottato una variante urbanistica per attuare le disposizioni della legge regionale n. 7 del 2017 sulla rigenerazione urbana.
I ricorrenti hanno sostenuto nel ricorso che il loro terreno, pur essendo incluso tra le aree soggette alla legge regionale per interventi di miglioramento sismico e ‘interventi diretti’, avrebbe dovuto ottenere una diversa destinazione urbanistica.
Il diniego, a loro avviso, penalizzerebbe ingiustamente il valore e la fruibilità dell’area, situata a ridosso di un’area altamente urbanizzata non lontana da vari plessi edili e dal cimitero comunale.
La posizione del Comune di Marino
L’amministrazione comunale di Marino ha difeso la propria decisione. Anche di recente ha affermato che la variante adottata risponde a criteri di pianificazione generale e che il mantenimento della destinazione agricola di alcune zone è stato ritenuto necessario per garantire un equilibrio urbanistico.
Il Comune di Marino ha inoltre ribadito che la scelta rientra nella propria discrezionalità amministrativa e che l’inserimento di nuove aree in zone edificabili deve rispondere a un disegno più ampio di sviluppo territoriale.
La sentenza del TAR del Lazio
Dopo un’accurata valutazione del caso, il TAR del Lazio ha respinto le richieste dei ricorrenti, confermando la validità della delibera comunale.
Il Tribunale ha ritenuto che il Comune di Marino abbia agito nell’ambito delle proprie prerogative di pianificazione e senza incorrere in violazioni normative.
Inoltre, la sentenza ha evidenziato come la decisione di non modificare la destinazione d’uso del terreno fosse adeguatamente motivata. Oltreché coerente con gli obiettivi della variante urbanistica.
La sentenza è stata emessa mercoledì 2 aprile 2025.
Implicazioni e scenari futuri
La sentenza rappresenta un importante precedente nella gestione urbanistica del territorio di Marino.
Questa, infatti, rafforza il principio secondo cui le scelte di pianificazione devono seguire una logica complessiva e non essere alterate per singoli interessi.
Tuttavia, il caso potrebbe non essere chiuso. I ricorrenti hanno infatti la possibilità di presentare appello al Consiglio di Stato, aprendo un nuovo capitolo nella vicenda.
Nel frattempo, la questione della rigenerazione urbana e della distribuzione delle aree edificabili resta un tema caldo per l’amministrazione di Marino. Ma anche per i cittadini interessati dalle scelte urbanistiche del Comune castellano.
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