Sull’interruzione idrica che ha visto Latina senza acqua tra la giornata del 2 e quella del 3 aprile intervengono anche le associazioni dei consumatori, Assoconfam, Codacons, Codici e Fedicons.
I lavori annunciati da Acqualatina sulle condutture idriche si sono infatti protratti ben oltre l’orario previsto provocando notevoli disagi alla popolazione del capoluogo, denunciano le associazioni dei consumatori in un comunicato stampa congiunto.
I disagi provocati dall’interruzione idrica a Latina
Scuole chiuse, uffici chiusi, attività economiche come parrucchieri, barbieri, ristoranti e bar che non hanno potuto lavorare, spesso dovendo buttare i prodotti che avevano preparato o acquistato per servirli ai propri clienti: questi alcuni dei disagi denunciati dalle associazioni dei consumatori a causa della prolungata interruzione idrica a Latina.
Disagi in particolare ha causato la chiusura delle scuole.
La prima ordinanza di chiusura emanata dal Comune infatti parlava soltanto del 2 aprile. La mattina del 3 aprile però le famiglie hanno avuto la sorpresa di trovare le scuole nuovamente chiuse e hanno dovuto frettolosamente riprogrammare la propria giornata. Per non parlare degli uffici chiusi a cui non si è potuta rivolgere l’utenza, spesso partita da lontano.
Il servizio di autobotte, in questi casi si rivela quasi un inutile palliativo, sostengono le associazioni dei consumatori, buono soltanto per far prelevare un modesto quantitativo di acqua per preparare un pasto o poco di più.
A ciò si aggiunga che sono diversi anni che la popolazione pontina sta soffrendo periodicamente i disagi dovuti ai lavori, continuano Assoconfam, Codacons, Codici e Fedicons.
“Invece delle scuse, sarebbe utile uno sgravio del 30% sulla prossima bolletta”
In queste ore sono arrivate le scuse di Acqualatina, scuse che le associazioni dei consumatori non ritengono sufficienti a fronte dei disagi causati:
“A tal proposito, prendiamo atto della richiesta di scuse da parte di Acqualatina, ma questo non possiamo più considerarlo sufficiente per cui chiediamo alla Società il riconoscimento dei gravissimi disagi fatti subire agli utenti riconoscendo uno sgravio del 30% sulla prossima bolletta per la mancata fruizione del servizio”.
“Inoltre, chiediamo al Sindaco di Latina di prevedere, anche con la collaborazione della stessa Acqualatina, l’attivazione della Protezione civile comunale al fine di limitare i disagi per i suoi concittadini sia con la fornitura di bottigliette di acqua ma anche con aiuti concreti e possibilmente personalizzati a favore di coloro che si trovano in situazioni di maggior criticità, come i disabili gravi.”
Le associazioni dei consumatori chiedono infine il massimo controllo da parte della Segreteria Tecnica Operativa su quanto accaduto ma anche sul rispetto delle richieste di risarcimento avanzate “in quanto riteniamo – si legge nel comunicato – che sia di competenza di questo Organismo la doverosa vigilanza sull’intera gestione del Sistema Idrico in tutto il territorio di competenza dell’ATO 4, in base a quanto previsto nella Carta dei Servizi“.
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“Le scuole si dotino di un serbatoio idrico”
Anche il consigliere Roberto Belvisi (Lega) è intervenuto sulle problematiche legate all’interruzione idrica a Latina, in particolare sul problema delle scuole.
Belvisi ha proposto che contro la cattiva gestione idrica e per affrontare le emergenze gli istituti scolastici del Comune di Latina si dotino di un serbatoio idrico:
“C’è molto da dire sulla cattiva gestione di Acqualatina che ha lasciato una città di 130mila abitanti e di varie altre zone del territorio pontino senza acqua per 24 ore.
I danni maggiori sono stati causati all’interno delle scuole, problematiche che inevitabilmente si sono ripercosse sulle famiglie che, dopo essersi recate ad accompagnare i propri figli, si sono trovate spiazzate nella gestione successiva, quando cioè si è deciso la chiusura anticipata dei plessi scolastici per un’imprevista interruzione del servizio idrico.
Come consigliere comunale e come padre di famiglia mi faccio portavoce del gruppo Lega affinché tutti gli edifici scolastici direttamente pertinenti del Comune di Latina, quindi asili più classi elementari e medie, siano dotati immediatamente e con estrema urgenza di un serbatoio idrico, che possa sopperire quando si creano queste criticità alla mancanza di acqua e che non crei disfunzioni all’attività didattica e all’attività lavorativa dei genitori.
Per una più corretta e migliore gestione di queste emergenze credo che non sia più procrastinabile che gli edifici scolastici comunali si dotino di una propria riserva idrica, in modo che non accada più che un’intera città vada in tilt”.