A dirlo, stavolta, non sono comitati locali o associazioni ambientaliste, ma un senatore delle Repubblica, di quelli “pesanti”: un senatore di centrodestra, quindi della maggioranza che regge l’attuale Governo.
A presentare l’interrogazione parlamentare e a chiamare in causa direttamente la Soprintendenza è il senatore di Forza Italia Claudio Fazzone, che chiede un intervento diretto dei due ministeri, quello dell’Ambiente e quello della Cultura.
Claudio Fazzone è una delle figure di spicco a livello nazionale di Forza Italia, tra le più carismatiche. Rappresenta comunque un potere enorme, da tenere presente anche per gli equilibri di Governo.
Come funziona il vincolo
Si legge nell’interrogazione parlamentare presentata dal senatore Fazzone:
“La prassi per la definizione del vincolo consiste nel proporre il bene da tutelare alla Regione o al Ministero della cultura, che richiedono all’ente locale (Comune) di pubblicare la dichiarazione di notevole interesse pubblico.
Dal primo giorno di pubblicazione scattano le norme di salvaguardia che impongono il rispetto delle norme più restrittive per tutelare il bene.
Chiunque, con la pubblicazione, ha 120 giorni di tempo per presentare osservazioni, la Sovrintendenza (soggetto attuatore) ha 90 giorni per rispondere alle osservazioni e pubblicare il decreto che perfeziona e conclude l’iter con imposizione del vincolo vero e proprio.
Nel caso in cui decorra tale termine senza pubblicazione del decreto, decadono le norme di salvaguardia ma la dichiarazione di notevole interesse permane sine die”.
Il progetto di discarica ad Aprilia
L’interrogazione parlamentare presentata dal senatore di Forza Italia Claudio Fazzone così continua:
“Nel 2022 è stato presentato un progetto a nome della Frales per la realizzazione di una discarica finale nella località conosciuta come Sant’Apollonia.
Il Consiglio comunale dell’epoca propone e approva una serie di osservazioni da presentare alla Regione Lazio.
Nel dicembre 2023 la nuova amministrazione comunale ha deliberato di avviare il procedimento per dichiarare di notevole interesse pubblico i beni paesaggistici, archeologici e geomorfologici della campagna romana per un territorio complessivo di circa 2.200 ettari.
Appresa la proposta, la Sovrintendenza si è dichiarata ben disposta a recepire il progetto e ha rimandato per la pubblicazione al Comune di Aprilia un nuovo progetto esteso fino a ben 4.000 ettari, suffragato da diversi sopralluoghi dei sovrintendenti che evidentemente hanno constatato la bontà e il valore della proposta avanzata”.
Con la pubblicazione sono state imposte le norme di salvaguardia più restrittive rispetto a quelle del piano regolatore generale, e dunque sono diventati improcedibili progetti altamente impattanti quali discariche, cave ed impianti fotovoltaici.
La caduta delle norme di salvaguardia
Nel 2025, durante la seconda parte della seconda conferenza di servizi del medesimo provvedimento, lo stesso delegato della Sovrintendenza, inspiegabilmente, ha dichiarato essere venute meno le norme di salvaguardia ed è stato messo a verbale che, essendo venuto meno tale vincolo, nulla osta da parte della Sovrintendenza per inesistenza di vincoli culturali e paesaggistici.
Tuona ancora Fazzone:
“La decadenza delle norme di salvaguardia è avvenuta solo ed esclusivamente per responsabilità della Sovrintendenza a causa del mancato rispetto dei termini di risposta alle osservazioni, visto che l’unico adempimento normativo a carico del Comune di Aprilia era inerente alla pubblicazione sul proprio albo pretorio, adempimento perfettamente espletato”
“La Sovrintendenza ha assunto un atteggiamento diametralmente opposto rispetto all’origine, quasi a volersi liberare del fardello ricorrendo ad un cavillo burocratico. Sono decadute le norme di salvaguardia ma la dichiarazione di notevole interesse pubblico è integra e rimane intatto il prevalente interesse di tutela del bene”.
La richiesta di un’indagine
Il senatore Fazzone chiede ai ministri: “quali strumenti di controllo e vigilanza intendano adottare i Ministri in indirizzo e, più in particolare, se intendano procedere all’invio di un’ispezione per l’accertamento dei fatti esposti, finalizzata a verificare il corretto adempimento degli obblighi di ufficio”,
ed ancora
“se ritengano di sollecitare le autorità amministrative indipendenti di settore ad esercitare le verifiche di propria competenza”.
Per leggere il testo integrale dell’interrogazione parlamentare CLICCA QUI.
Sulla discarica di Aprilia lotte di potere tra fazioni
Come abbiamo già scritto, sulla testa dei cittadini di Aprilia si sta giocando una partita tra lobby, partiti politici e correnti all’interno dei partiti.
Ora un senatore di centrodestra attacca la “manina” che avrebbe fatto saltare il vincolo e quindi spalancato le porte all’apertura della discarica di Aprilia.
Ma l’origine di quella manina non è un dirigente distratto della Sovrintendenza. L’origine è chiaramente politica e altrettanto chiaramente proveniente da ambienti del centrodestra nazionale.
In un paese davvero democratico, cioè dove il popolo è sovrano, la magistratura dovrebbe intervenire pesantemente. I politici dovrebbero loro stessi rivoltarsi. I Ministri coinvolti nello scandalo dovrebbero dimettersi o essere cacciati, perché coinvolti o perché incapaci.
Mafia ad Aprilia? C’è! Ma non dove vogliono farci credere
Come si fa a pensare che il Governo (di centrodestra) possa giudicare i colpevoli (di centrodestra), accusati da parlamentari (di centrodestra)?
Ed ora lo stesso Governo, che al suo interno cela o quantomeno favorisce la fantomatica “Manina”, deve anche prendere la decisione se marchiare o no Aprilia come mafiosa.
Come si fa a pensare che la vicenda della discarica non influenzi questa decisione?
In realtà se cercate la mafia ad Aprilia, dovete guardare ben oltre le organizzazioni criminali locali e il loro collegamento con politici locali.