La controversia ruota attorno all’impatto ambientale dei gonfaloni. Si tratta di 600 cartelloni pubblicitari, nella forma di impianti banner bifacciali, nel centro della città di Nettuno da installare sui pali della pubblica illuminazione.
L’installazione dei gonfaloni pubblicitari sarebbe dovuta avvenire attraverso un bando pubblico nel 2017, diventato poi oggetto di procedimenti giudiziari.
Il bando fu espletato. La società vincitrice si vide però in seguito negare la possibilità di installare i gonfaloni sui pali della pubblica amministrazione, perché nel frattempo l’Ufficio tecnico del Comune di Nettuno aveva dato un parere negativo a tale installazione.
La società vincitrice del bando fece ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio che con la sentenza del 2 maggio 2018 accolse solo alcune delle rimostranze del privato, dichiarando la competenza delle altre contestazioni (come quella dei danni) al Tribunale ordinario.
La lunga controversia sui gonfaloni a Nettuno
La controversia ha poi attraversato negli anni una fitta rete di ricorsi, istanze di esecuzione, nomine commissariali e provvedimenti amministrativi. La questione ha coinvolto anche il Ministero della Cultura e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
Delle dieci sentenze emesse finora, otto hanno dato ragione alla società.
Nel 2020 è stato perfino nominato un Commissario ad Acta. Una vicenda talmente complessa tanto da arrivare anche in Parlamento con ben due interrogazioni presentate a Camera e Senato.
Leggi anche: Nettuno, il bando sui cartelli rischia di costare caro al Comune
Il nuovo ricorso
Con l’ultimo ricorso dello scorso 30 ottobre 2024, la società di promozione pubblicitaria Next ha chiesto l’annullamento di due provvedimenti.
Il primo provvedimento è la comunicazione del Ministero della Cultura del 27 agosto 2024. Questo riguarda il parere paesaggistico emesso dalla Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
Il secondo provvedimento è la determina dell’Ufficio Urbanistica del Comune di Nettuno del 7 ottobre 2024, con cui è stata rilasciata l’autorizzazione paesaggistica.
Il TAR il 29 gennaio scorso ha disposto che la questione venga trattata come azione di annullamento, per una valutazione più approfondita della legittimità degli atti impugnati.
Il prossimo 7 maggio 2025 il TAR del Lazio sarà chiamato a esaminare nel merito un nuovo ricorso presentato dalla società.
L’udienza del 7 maggio sarà un momento chiave per chiarire la legittimità degli atti urbanistici e paesaggistici contestati. Forse si riuscirà a mettere un punto fermo in una controversia che da anni impegna tribunali, amministrazioni e tecnici.
Mentre il Comune di Nettuno resta concentrato sulla vicenda dei gonfaloni, il 90% degli impianti pubblicitari sul territorio risultano essere abusivi, stando all’ultima relazione del commissario prefettizio Antonio Reppucci.