Il Comune di Castel Gandolfo ha deciso dunque di riprendersi il maxi bar (di proprietà pubblica) noto come La Playa, la struttura che un tempo aveva i piloni bagnati dall’acqua e ora da tempo completamente a secco a causa della feroce crisi idrica.
Con la struttura riprenderà possesso anche di più di 3mila metri quadri di spiaggia.
L’intera e grande struttura è ora al centro di un intervento di ripresa in possesso e contestuale sgombero avviato dal Comune lo scorso 3 aprile. Cosi riportano le carte del Comune di Castel Gandolfo.
Il Comune di Castel Gandolfo si riprende il maxi bar
Il Comune gandolfino ha dato un ultimatum alle società interessate, L. s.r.l. e F. A. s.r.l., note al grande pubblico come ‘Sesta Bar’ di Alvaro Fortini, la nota catena di bar di Albano Laziale. Le società sono sono tenute a lasciare l’intero immobile entro il 5 maggio prossimo.
Il bar con pontile sul lago Albano classe 1951 è al centro di un contenzioso giudiziario molto duro, che va avanti da anni, con il Comune di Castel Gandolfo che rischia la stangata, visto che gli è stato chiesto un risarcimento da 600mila euro.
Il Comune di Castel Gandolfo, difatti, ha ritirato a luglio 2020 la concessione per la gestione dello storico bar ai gestori.
Castel Gandolfo contro i Fortini di Albano
I gestori hanno presentato quindi un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, chiedendo l’annullamento di una serie di atti amministrativi e un risarcimento danni al Comune di Castel Gandolfo di circa 600mila euro, come da noi riportato in un precedente articolo.
Leggi anche: Castel Gandolfo, per l’addio al famoso bar con pontile sul lago il Comune rischia la stangata
La controversia nasce dalla Determinazione Dirigenziale n. 14574 del 27 giugno 2024, notificata alla società lo scorso 10 settembre.
La causa tra Castel Gandolfo e Fortini di Albano da 600mila euro
In particolare, la società titolare della licenza, lamenta danni economici rilevanti: 49.576,59 euro per il danno emergente, 350.171,90 euro per la perdita di un finanziamento statale legato al Decreto Legge 152/2021 e 200mila euro annui per il mancato guadagno e la perdita di opportunità.
Il manufatto, pur avendo una lunga storia, presenta oggi un valore economico e commerciale rilevante.
Il canone annuo di concessione, stimato dal Comune, è di circa 32.297 euro, suddiviso tra l’immobile e l’arenile.
Il braccio di ferro prosegue e – così si vocifera tra Albano e Castel Gandolfo – l’imprenditore Alvaro Fortini non avrebbe nessuna intenzione di cedere il passo al Comune di Castel Gandolfo.
Un’azione per la sicurezza e il decoro
Il maxi bar si trova in una posizione privilegiata sul lungolago ed ha rappresentato per decenni un punto di riferimento per turisti e residenti.
Tuttavia, negli anni scorsi il luogo aveva cominciato a mostrare segni di abbandono e degrado. La presenza di rifiuti e l’aspetto trascurato della struttura avevano messo in discussione la sicurezza e la qualità dell’ambiente.
La sua ristrutturazione è uno dei nodi principali della contesa tra Comune di Castel Gandolfo e imprenditore.
Naturalmente anche contro questo nuovo atto del Comune di Castel Gandolfo potrà essere presentato un ricorso al TAR.
Leggi anche: Castel Gandolfo, al lago apertura anticipata degli stabilimenti balneari, ma con una ‘clausola’