La dichiarazione che contraddice decenni di rassicurazioni alla popolazione di Latina è stata fatta nel corso dell’evento organizzato dalla Lega dal titolo: “Il nucleare sostenibile: l’Italia riparte!”, in cui ha illustrato le attività che Sogin svolge.
Ha spiegato Artizzu:
«Smantellare una centrale nucleare significa prima di tutto confinare ciò che è radioattivo rispetto alla biosfera e rispetto alle attività umane.
Confinare significa rendere ciò che è pericoloso, le radiazioni, innocuo nel senso che si riduce via via, con una serie di attività, la pericolosità per l’ambiente».
Doccia fredda per Latina: la centrale nucleare potrà riaprire
Poi dall’AD di Sogin è arrivata la doccia fredda per Borgo Sabotino e in generale per Latina:
«Per un ritorno al nucleare, oltre alle sue competenze, Sogin mette a disposizione i siti delle vecchie centrali che stiamo smantellando. Noi smantelliamo gli impianti non smantelliamo i siti.
Questi sono stati progettati e manutenuti come siti per ospitare una centrale nucleare e sono la naturale destinazione per un futuro nuovo impianto».
In sostanza, nel caso di un ritorno al nucleare, che il governo nazionale ritiene probabile, Latina ospiterà una centrale nucleare, così come è già successo.
Riprendendo il concetto espresso in apertura dei lavori da Edoardo Ventafridda, Fondatore di Giovani Blu, Gian Luca Artizzu ha dichiarato:
«Il primo peccato del nucleare è non farlo lavorare. Pensiamo alla centrale di Caorso: ha lavorato meno di cinque anni e ha prodotto 30 miliardi di kilowattora.
Oggi, se non l’avessimo fermata con il referendum di allora, staremmo discutendo dell’allungamento dell’esercizio di questa centrale, come sta avvenendo nel mondo per impianti simili».
L’Italia pensa a un ritorno al nucleare
Al panel di confronto, moderato dal giornalista Fabio Tamburini, sono intervenuti: Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Enel Group, Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, e Fabrizio Fabbri, Amministratore Delegato di Ansaldo Energia.
Diversi i rappresentanti istituzionali, politici ed esperti che hanno partecipato all’evento aperto da Vincenzo Pepe, Responsabile Nazionale Dipartimento Ambiente della Lega assieme ad Armando Siri, Coordinatore Nazionale Dipartimento Lega e al Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava.
I lavori sono stati chiusi dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.
Cosa è la Sogin
La Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari) è una società pubblica italiana, interamente controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che opera sotto l’indirizzo strategico del Ministero dell’Ambiente.
È responsabile del decommissioning, cioè dello smantellamento, degli impianti nucleari italiani e della gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi.
La Sogin smantella gli impianti nucleari dismessi in Italia come le centrali di Caorso, Trino, Latina, Garigliano e gli impianti del ciclo del combustibile.
Gestisce i rifiuti radioattivi, provenienti sia dal settore nucleare che da attività mediche, industriali e di ricerca.
È incaricata della realizzazione del Deposito Nazionale per lo stoccaggio sicuro dei rifiuti radioattivi e del Parco Tecnologico, un centro di ricerca associato.
L’obiettivo di Sogin è garantire la sicurezza ambientale e sanitaria, chiudendo in modo definitivo il ciclo del nucleare in Italia.
Ma ora, evidentemente, è diventata sostenitrice della riapertura delle centrali nucleari.
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