Una maxi operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Latina su delega della Procura della Repubblica di Latina.
L’operazione ha portato all’emissione di tre ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari. Si è proceduto, inoltre, al sequestro preventivo di beni per un valore di circa 1.300.000 euro.
Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina, su richiesta della Procura, nei confronti di tre soggetti residenti nella provincia pontina, indiziati per gravi reati economici.
I capi d’accusa a loro carico comprendono autoriciclaggio, riciclaggio e indebita utilizzazione di strumenti di pagamento diversi dal contante. Si tratta di una delle più rilevanti operazioni degli ultimi mesi sul fronte del contrasto ai reati tributari nel Lazio.
Il denaro nascosto dietro finte sponsorizzazioni
Al centro dell’inchiesta le attività illecite legate a due associazioni sportive dilettantistiche, entrambe con sede nella provincia di Latina.
Gli indagati, secondo quanto emerso dalle indagini condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Fondi, avrebbero messo in piedi un articolato sistema di emissione di fatture per operazioni inesistenti, per un totale di oltre 1,6 milioni di euro.
Dietro a contratti di sponsorizzazione apparentemente regolari, si celava in realtà un meccanismo ideato per generare disponibilità finanziarie da riciclare attraverso bonifici, prelievi in contanti e trasferimenti telematici.
L’obiettivo era quello di occultare l’origine illecita del denaro e ripulirlo, reinserendolo nel circuito economico con sembianze legali.
Le indagini della Guardia di Finanza di Latina
Le attività investigative sono durate diversi mesi. Si sono basate su un’ampia gamma di strumenti: dall’analisi documentale alle indagini finanziarie, passando per la ricostruzione patrimoniale e l’osservazione diretta sul territorio.
È emerso, tra le altre cose, che i tre indagati avrebbero fatto uso anche di carte di credito e altri strumenti di pagamento intestati a terzi, proprio per rendere ancora più difficile la tracciabilità dei flussi di denaro.
Queste operazioni hanno rafforzato il quadro probatorio, portando il giudice per le indagini preliminari a disporre il sequestro preventivo di beni, denaro e utilità per un valore pari a circa 1,3 milioni di euro, ritenuti frutto dell’attività illecita.
Essendo il procedimento giudiziario in corso, non sono stati forniti i nominativi delle società e delle associazioni sportive coinvolte.
La Guardia di Finanza: “Difendiamo l’economia legale”
Con quest’ultima operazione, la Guardia di Finanza conferma il proprio impegno nel contrasto all’evasione fiscale e al riciclaggio dei proventi illeciti.
Un’attività – spiegano le Fiamme Gialle – fondamentale per garantire la concorrenza leale tra le imprese e per favorire uno sviluppo economico sano e sostenibile.
La lotta ai fenomeni di frode e autoriciclaggio si inserisce in una strategia più ampia volta a tutelare il mercato del lavoro, la produzione e, in definitiva, le libertà economiche di cittadini e imprenditori onesti. Una missione che proseguirà nei prossimi mesi con controlli sempre più mirati.
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