Nel cuore pulsante di Roma, là dove la storia si intreccia con il futuro della mobilità, il cantiere della Linea C si trasforma in un’opera d’arte a cielo aperto.
L’intervento dell’artista accende il volto del cantiere con luci, colori e una narrazione che ravviva l’atmosfera nel centro di Roma.
Un palcoscenico urbano
Concepita come una scenografia in movimento, l’installazione di Senatori, si inserisce nel più ampio progetto artistico “Murales”.
L’idea è stata promossa da Webuild e Vianini Lavori con il sostegno di Roma Capitale e la collaborazione delle Soprintendenze.
L’iniziativa coinvolge sei artisti contemporanei, chiamati a reinterpretare lo spazio urbano della Capitale.
Ed è così che l’arte trasforma i silos in monumentali superfici espositive, con le quali l’artista è chiamato a giocare per dare vita alla sua personale visione di spazio e di arte.
Le superfici si snodano in 640 metri quadrati, nelle quali prende vita un racconto visivo che intreccia tradizione, innovazione e spirito comunitario.
L’opera della Senatore si ispira alla vitalità delle piazze barocche, rappresentandone l’essenza festosa e accogliente attraverso un’esplosione cromatica e una composizione dinamica.
Testi, figure in movimento ed elementi naturali si combinano per creare un mondo che richiama la magia delle lanterne ottiche, antenate del cinema.
La città raccontata col murale
Il progetto Murales non è soltanto una parentesi estetica, ma parte integrante di un processo più ampio che mira a raccontare il volto mutevole di Roma attraverso linguaggi contemporanei.
La Linea C che collegherà il sud-est al nord-ovest della città, è pensata per integrarsi nel tessuto urbano ma rispettandone la storia.
La futura stazione di Piazza Venezia è concepita come una stazione interamente sotterranea, che al primo livello ospiterà una vera e propria area museale con i reperti emersi durante gli scavi.
Non a caso, Marinella Senatore ha voluto interpretare il cantiere mantenendo la memoria del luogo, ma includendo anche il fermento del presente e l’ambizione verso il futuro.
L’opera espone il senso della trasformazione urbana, raccontando la città non come uno spazio cristallizzato, ma come un organismo in continuo divenire.
Il progetto Murales di Piazza Venezia
L’intervento della Senatore segue quello di Pietro Ruffo, che nei mesi scorsi aveva inaugurato il ciclo con Costellazioni di Roma.
Ogni opera rimarrà esposta per circa quattro mesi, trasformando progressivamente il cantiere in un museo temporaneo a cielo aperto.
Il progetto Murales proseguirà fino al 2026, coinvolgendo artisti, istituzioni e cittadini per intraprendere un viaggio verso una nuova idea di città.
L’idea è raccontare una Roma che non smette mai di rinnovarsi, ma senza dimenticare la propria anima.
Arte e ingegneria: un dialogo possibile
L’inaugurazione della nuova opera si è tenuta alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, affiancato da Renata Cristina Mazzantini, direttrice della Galleria d’Arte Moderna e presidente del comitato scientifico del progetto, e Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild.
Proprio Salini ha sottolineato il valore simbolico dell’iniziativa, che coniuga bellezza e utilità nel cuore di un’infrastruttura strategica per la Capitale.
Ha esordito il Ceo di Webuild: “Con l’opera di Marinella Senatore, il cantiere diventa una scenografia dinamica che raccoglie e unisce spinte diverse, dalla valorizzazione della tradizione alla ricerca dell’innovazione.
Questo approccio si riflette anche nelle principali stazioni metro della Linea C, sfida ingegneristica in cui abbiamo creato un connubio tra arte, tecnica ingegneristica e tecnologia più avanzata con stazioni museo come quelle di Piazza Venezia, Porta Metronia e Colosseo/Fori Imperiali e come già avvenuto per la stazione San Giovanni.
Con Murales la bellezza vive anche in cantiere grazie una collaborazione tra imprese, istituzioni, esperti del settore e artisti di respiro internazionale”.
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