Il Consiglio Comunale di Pomezia il 10 aprile scorso ha approvato la richiesta di permesso di costruire in deroga agli strumenti urbanistici per consentire l’ampliamento della struttura sanitaria, in risposta a una crescente domanda di servizi sanitari da parte della popolazione locale e stagionale.
Per Pomezia e Ardea un pronto soccorso più grande
L’intervento, richiesto dalla direzione del Policlinico Città di Pomezia, prevede un consistente potenziamento degli spazi, delle funzioni ospedaliere e delle dotazioni tecnologiche.
Il progetto è stato riconosciuto come di interesse pubblico e ritenuto conforme alle disposizioni previste dall’articolo 14 del D.P.R. 380/2001, che consente deroghe urbanistiche per edifici a servizio della collettività.
Tra gli interventi principali spicca l’ampliamento del pronto soccorso, una delle aree più sollecitate della Casa di Cura Sant’Anna di Pomezia.
Saranno realizzati nuovi locali per l’Osservazione Breve Intensiva (OBI) e verrà ampliata la cosiddetta “camera calda”, lo spazio destinato al trasferimento rapido e sicuro dei pazienti dai mezzi di soccorso alle unità operative.
L’obiettivo è aumentare la capacità di risposta dell’ospedale in situazioni di emergenza e ridurre i tempi di attesa, in un’area che ogni anno deve affrontare un picco di accessi nei mesi estivi a causa dell’aumento della popolazione, legato al turismo balneare e alla densità abitativa in crescita.
Nella clinica una nuova terapia intensiva post-operatoria
Il progetto prevede anche l’attivazione di una nuova Unità di Terapia Intensiva Post-Operatoria (UTIPO), realizzata in stretta connessione con il blocco operatorio.
Questo rafforzamento garantirà un’assistenza più efficace e continua ai pazienti sottoposti a interventi chirurgici complessi, migliorando la qualità del percorso post-operatorio e riducendo i rischi clinici.
Accanto a questo, sarà allestito un ambulatorio chirurgico PC2 con spazi dedicati alla diagnostica endoscopica, segno della volontà di dotare la clinica di tecnologie avanzate e servizi specialistici di alto livello.
Formazione universitaria nella Clinica Sant’Anna: arriva Tor Vergata
Una novità significativa riguarda il mondo della formazione: all’interno della struttura saranno ricavati spazi per il corso di Laurea in Infermieristica della Facoltà degli Studi di Roma Tor Vergata.
Si consolida così un’importante sinergia tra sanità e università, che offrirà agli studenti un contesto formativo diretto sul campo, e all’ospedale nuove risorse umane per far fronte all’incremento delle attività assistenziali.
Il progetto prevede la riorganizzazione degli spogliatoi per accogliere il personale ordinario e gli studenti tirocinanti, oltre alla creazione di nuovi uffici amministrativi all’interno dell’ala oggetto di ampliamento.
Nuovi servizi e reparti: urologia, laboratorio analisi e più ambulatori
L’intervento include inoltre la ristrutturazione interna per ottimizzare la distribuzione dei reparti e ampliare i servizi.
Sarà attivata una nuova unità di Urologia, in linea con le direttive regionali sulla programmazione della rete ospedaliera, e il laboratorio analisi sarà trasferito al piano terra, adiacente alla sala prelievi, per migliorare efficienza e accessibilità.
Gli ambulatori, oggi limitati negli spazi, saranno estesi al piano terra grazie al trasferimento degli uffici direzionali al terzo piano, nell’ala oggetto di sopraelevazione. Ciò consentirà una maggiore capacità operativa per visite e controlli specialistici, alleggerendo il carico sulle strutture esistenti.
Un’opera strategica per due città e migliaia di cittadini
Con oltre 115.000 residenti tra Pomezia e Ardea – numero che cresce significativamente in estate – e la presenza della trafficata SS Pontina, il potenziamento della Casa di Cura Sant’Anna rappresenta un passo cruciale nella pianificazione sanitaria del territorio.
L’approvazione del Consiglio Comunale di Pomezia certifica il valore pubblico dell’intervento, anche se la struttura è privata e convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale.
Il nuovo assetto della clinica rafforzerà la capacità di risposta alle emergenze, migliorerà i percorsi di cura e amplierà l’offerta di servizi in ambito universitario e specialistico.
Un’opera necessaria e attesa, che pone le basi per una sanità più moderna, accessibile ed efficiente a sud di Roma.
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