A dominare il paesaggio di Monte Cavo, a Rocca di Papa, imponenti tralicci per trasmissioni radiofoniche e televisive da decenni, ma molto presto ve ne potrebbero essere almeno tre in meno, sulla cima vulcanica dei Castelli Romani.
Il 17 e 18 aprile 2025 il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha emesso tre distinte sentenze.
Con esse il TAR del Lazio ha confermato la piena validità delle ordinanze del Comune di Rocca di Papa del 2003 che ingiungevano la rimozione delle opere abusive.
Dopo diciotto anni di contenzioso, la demolizione dei tralicci viene giudicata legittima e urgente.
Le società coinvolte
I siti appartengono a tre emittenti: Tele Radio Il Sole 24 Ore, Radio Città Futura e Radio Incontro. Ciascuna gestiva un proprio impianto fissato a quota 950 metri.
Le ordinanze del Comune di Rocca di Papa avevano disposto lo sgombero, la demolizione delle strutture e la rimozione di antenne e apparecchiature.
Le ordinanze risalgono al 2003. Ma l’iter giudiziario si è protratto per quasi due decenni. Il procedimento ha subito numerosi rinvii e sospensioni, alimentando critiche sul piano amministrativo. Solo ora, con le sentenze di secondo grado, il fascicolo torna finalmente al capolinea.
I propabili ricorsi
Tele Radio Il Sole 24 Ore ha scelto di non presentare ulteriore ricorso, rinunciando al gravame e riconoscendo l’obbligo di rimozione.
Per Radio Città Futura e Radio Incontro le sentenze sono state invece pronunciate con condanna esplicita. In entrambi i casi, l’ordine di demolizione e decostruzione rimane in vigore.
Le tre società conservano il diritto di appellarsi al Consiglio di Stato, terzo e ultimo grado della giustizia amministrativa.
Qualsiasi impugnazione potrà dilatare ulteriormente i tempi. Tuttavia, il pronunciamento del TAR pare segnare un punto di svolta: il Comune di Rocca di Papa è pronto a far valere le proprie ragioni senza ulteriori indugi.
Impatto sul territorio
La rimozione dei tralicci aiuterà a cercare di restituire al paesaggio dei Castelli Romani l’aspetto originario. Il ripristino dell’ambiente naturale interesserà un’area vincolata e tutelata, già interessata in passato da fenomeni di erosione e di inquinamento visivo.
Le istituzioni locali puntano ora a un recupero paesaggistico e turistico.
L’addio ai maxi tralicci segna la fine di una lunga fase di contenzioso e di occupazione ritenuta abusiva.
Quei tralicci difficili da tirare giù
La vicenda dei tralicci che hanno invaso la montagna di Monte Cavo fin dalla fine degli anni ’70, sembra essere una eterna incompiuta.
Da quasi 50 anni si inseguono intimazioni di demolizione, sentenze, ricorsi, ma la foresta di alberi è stata sempre più sostituita da una foresta di antenne.
La postazione trasmittente di Monte Cavo è la più importante per servire Roma di segnali radio e Tv. Esistono postazioni alternative, ma nessuna è così tecnicamente perfetta come Monte Cavo.
Questa importanza ha fatto sì che negli anni i proprietari dei tralicci e gli editori locali si opponessero tenacemente ai ripetuti tentativi del Comune dei Rocca di Papa di sfoltire quella giungla di antenne.
Ognuno ha avuto l’appoggio di ‘padrini’ politici, anche molto importanti, che si sono prodigati per lasciare in vita quei vitali impianti trasmittenti.
Tante le vittorie in Tribunale da parte del Comune di Rocca di Papa. Decine di volte è sembrato che finalmente si potesse fare pulizia, ma basta alzare lo sguardo verso Monte Cavo per capire come fino ad oggi è andata a finire.
Qualche traliccio è stato smontato, è vero, ma la giungla di antenne è ancora lì.
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