Il noto operatore telefonico Iliad Italia ha scelto di collocare nuovi apparati su un’infrastruttura esistente che storicamente ha sempre ospitato impianti di RaiWay.
L’operazione ha coinvolto il Comune di Rocca Priora e diverse autorità locali, innescando una lunga battaglia giudiziaria sulla compatibilità urbanistica e paesaggistica del sito.
Gli impianti che verranno installati dove sono le antenne Rai, segnano un passaggio cruciale nello sviluppo della rete di telefonia mobile 5G sul territorio comunale.
Il via libera al progetto è stato confermato da una sentenza del 22 aprile del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio.
Rocca Priora, il Comune vieta i lavori a Iliad
Nel maggio 2023 Iliad ha presentato al Comune di Rocca Priora una SCIA per avviare i lavori.
L’Ufficio Tecnico ha riscontrato un errore nella relazione sull’impatto elettromagnetico. La vicinanza di un complesso scolastico (meno di 200 metri di distanza) non era stata indicata nella relazione Iliad.
Il 7 dicembre 2023 il Comune di Rocca Priora ha respinto la segnalazione, motivando il diniego con l’inattendibilità della documentazione e la tutela delle “aree sensibili”.
Secondo tentativo: ancora niente antenne
A marzo 2024 Iliad ha corretto l’errore materiale e ha riproposto il progetto con una nuova SCIA, affiancata da istanze di autorizzazione paesaggistica.
Il Comune di Rocca Priora ha quindi indetto una conferenza dei servizi che si è conclusa il 19 luglio 2024 con un ulteriore provvedimento negativo.
La determina ha richiamato la moratoria 5G comunale e il regolamento sugli impianti, ribadendo il divieto di rilascio di autorizzazioni in assenza di un piano impianti.
Il ricorso al Tribunale amministrativo
Respingendo i dinieghi, Iliad ha fatto ricorso al TAR del Lazio, portando le motivazioni per cui i lavori per traliccio e antenne sarebbero regolari.
Il primo ricorso, relativo allo stop del Comune del dicembre 2023, è decaduto, superato dalla nuova SCIA.
Il secondo ricorso, quello presentato a ottobre 2024, riguardava il diniego di luglio e le norme comunali che bloccano il rilascio di permessi in attesa del piano di localizzazione impianti.
Le ragioni della sentenza del Tribunale sulle antenne
Il TAR ha esaminato i motivi aggiunti e ha accolto i due ricorsi principali.
Il termine per la conferenza dei servizi, dimezzato per legge nei procedimenti di telefonia mobile, era scaduto senza provvedimenti negativi espliciti. Inoltre, il regolamento che sospende ogni autorizzazione fino all’adozione del piano impianti e la moratoria 5G sono apparsi incompatibili con la legge nazionale.
Il giudice ha annullato il provvedimento del 19 luglio 2024 del Comune di Rocca Priora.
Conseguenze per il Comune di Rocca Priora
Il Comune di Rocca Priora si trova ora in difficoltà. Il TAR ha dichiarato illegittime le norme interne che impedivano l’avvio dei lavori. La sentenza apre la strada all’installazione definitiva delle antenne.
Le antenne Rai verranno affiancate da quelle Iliad. Il Comune dovrà adeguare il proprio regolamento e affrontare i tempi tecnici per il rilascio dei nuovi permessi.
Prospettive future sulle antenne
Con l’annullamento del diniego, il territorio vedrà potenziata la copertura 5G. Iliad potrà procedere ai lavori, previsti nei prossimi mesi, e mettere in esercizio la nuova stazione radio base.
Al contempo, l’Amministrazione comunale di Rocca di Papa dovrà definire un piano di localizzazione degli impianti per evitare nuove controversie.
La decisione del TAR rappresenta un precedente sulle moratorie locali in materia di telecomunicazioni. Il Comune di Rocca Priora ha facoltà di presentare ricorso al Consiglio di Stato, secondo grado della giustizia Amministrativa, contro questa sentenza.
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