Alla base del rincaro c’è il nuovo Piano Economico e Finanziario (PEF) del servizio di igiene urbana, approvato in Commissione Ambiente. Il piano prevede un incremento dei costi complessivi del servizio, che passano da 34 a 37 milioni di euro.
L’aumento ha suscitato le critiche dell’opposizione, in particolare del consigliere Dario Bellini (Lbc), che ha contestato la decisione dell’amministrazione comunale di confermare l’incremento del fondo crediti di dubbia esigibilità, introdotto dal commissario straordinario Carmine Valente.
Secondo Bellini, questo fondo — destinato a coprire i mancati incassi delle bollette non pagate — è stato caricato sulle tariffe, facendo lievitare le bollette.
La maggioranza di centrodestra, però, ha fatto fronte comune e ha approvato il piano senza defezioni, ad eccezione del voto contrario di Bellini. Un ruolo chiave nel trovare l’intesa lo ha avuto Alessandro Porzi, presidente della Commissione Ambiente, che ha rinviato la discussione per favorire un confronto tra le varie forze politiche.
Tari a Latina: cosa cambia per i cittadini
Cosa cambierà in concreto per gli abitanti di Latina con l’aumento della Tari?
Facendo un esempio pratico: per un appartamento di 100 metri quadri occupato da una sola persona, la parte fissa della tassa (calcolata per metro quadro) passa da 1,55 euro a 1,72 euro all’anno, mentre la parte variabile sale da 125 a 130 euro. In totale, si passa da 280 euro nel 2024 a circa 302 euro nel 2025 (escluse Iva e imposte).
Per una famiglia di sei persone, la quota fissa sale da 2,22 a 2,46 euro al metro quadro, mentre quella variabile passa da 426 a 443 euro annui. Il totale va quindi da 648 a 689 euro.
Aumenti anche più alti per le attività commerciali
Le utenze non domestiche subiranno rincari ancora più marcati. Ad esempio, bar, pasticcerie e gelaterie vedranno la parte fissa passare da 17,63 a 21 euro al metro quadro, mentre la parte variabile salirà da 17,60 a 19,26 euro.
Anche per ristoranti, pizzerie e pub l’incremento è significativo: da 24,32 a 28,97 euro (quota fissa) e da 24,61 a 26,93 euro (quota variabile).
Perché aumentano i costi della Tari a Latina
Alla base degli aumenti c’è soprattutto l’incremento delle somme da accantonare nel fondo crediti di dubbia esigibilità. Come ha spiegato il consigliere di maggioranza Mario Faticoni, questo fondo serve a coprire le quote della Tari che non vengono riscosse.
I dati mostrano un costante aumento dei crediti non incassati: da 5 milioni di euro nel 2019 si è passati ai 13,6 milioni del 2023. Un problema che grava sui bilanci comunali e che viene ora riflesso sulle tariffe dei cittadini.
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