Una nuova mazzata sta per abbattersi sulle tasche dei cittadini e, soprattutto, sulle attività economiche di Latina.
È quanto denuncia con toni duri Latina Bene Comune (LBC), dopo l’approvazione del nuovo PEF (Piano Economico Finanziario) di Abc, l’azienda municipalizzata per la gestione dei rifiuti, che prevede un aumento di quasi 3 milioni di euro.
Tradotto: a Latina ancora aumenti della Tari, una stangata del 6% sulle utenze domestiche, ma con rincari ancora più consistenti – e preoccupanti – per le attività commerciali.
Opposizione: a Latina sui rifiuti si sta sbagliando tutto
Dichiara nel proprio comunicato LBC:
“Una mannaia si abbatterà sul tessuto economico della città proprio in un momento in cui le imprese arrancano e gli esercizi continuano a chiudere.
La maggioranza ha sempre detto di voler tutelare il commercio e l’impresa, ma nei fatti sta facendo il contrario. Nessun aiuto, nessuna facilitazione: solo rincari”.
A preoccupare è anche la drastica rimodulazione del servizio porta a porta, definita da Lbc “inefficiente”, senza che alcun rappresentante dell’attuale maggioranza abbia avuto il coraggio di assumersene pubblicamente la responsabilità.
I conti e gli aumenti della Tari
Nel mirino c’è anche la gestione del fondo crediti di dubbia esigibilità (Fcde).
Il capogruppo LBC Dario Bellini sottolinea come tra il 2017 e il 2020, sotto l’amministrazione Coletta, il fondo fosse stato accantonato in modo graduale come richiesto dalla legge, per poi calare nel 2022 grazie a una gestione oculata delle entrate.
Da quando il centrodestra è alla guida della città, invece, il fondo sarebbe cresciuto in modo “smisurato”, arrivando alla cifra record di 169 milioni di euro, gran parte dei quali – accusa Lbc – caricati direttamente sugli onesti contribuenti.
L’attacco si estende anche all’incremento del 30% sulla Tari deciso dal commissario straordinario, misura confermata e addirittura aggravata dall’attuale maggioranza.
Spiega Bellini:
“Per garantire quel rincaro fuori soglia, sono stati congelati altri 6 milioni di euro in bilancio in attesa del pronunciamento dell’autorità Arera. Ma intanto i commercianti rischiano una nuova batosta fino al +15% sulla bolletta, che si aggiunge al precedente +30%”.
Città più sporca, servizio ridimensionato
La situazione fotografata da Lbc è allarmante: una città più sporca, un servizio ridimensionato, lavoratori allo stremo e nessuna capacità da parte dell’amministrazione di recuperare l’evasione.
Aggiunge Bellini:
“La raccolta condominiale e i cosiddetti secchioni intelligenti non funzioneranno per contrastare chi non paga. Intanto, a pagare saranno solo gli onesti”.
Infine, l’ex maggioranza rispedisce al mittente le accuse sulla gestione del passato.
“Nel 2020 il recupero Tari era più che raddoppiato – ricordano – ma oggi quell’efficienza si è persa. Le scuse sono finite. È tempo che chi governa questa città si assuma le proprie responsabilità”.
Col Porta a porta pagano tutti e pagano meno. E la città è pulita
Latina è tra le peggiori città del Lazio per quanto riguarda la sia capacità di differenziare i rifiuti. E la diretta conseguenza è una città più sporca, un’evasione incontrastabile e aumenti continui delle tasse sui rifiuti, naturalmente solo per gli onesti.
In tutta Italia, nei comuni che riescono a differenziare con il metodo Porta a porta, gli aumenti Tari sono stati molto limitati, in moltissimi casi addirittura ci sono state diminuzioni delle bollette, e con una città anche molto più pulita.
Il sistema della raccolta differenziata Porta a porta, oltre a portare a una diminuzione dei costi, porta a una notevole capacità di individuare gli evasori.
Con la scoperta degli evasori aumentano le entrate e quindi calano le bollette per gli onesti che hanno sempre pagato la Tari. Questo avviene in tutti i Comuni d’Italia che sono riusciti a realizzare il Porta a porta.
A Latina si continuano a provare soluzioni ‘estemporanee’. E a pagarne le conseguenze sono i cittadini onesti.
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