Fare arte nell’epoca contemporanea vuol dire anche e soprattutto riuscire a coniugare le proprie idee con l’effettiva disponibilità di risorse a disposizione. Una visione green, in tal senso, è fondamentale non soltanto nella scelta delle materie prime, ma anche e soprattutto nell’ideazione di processi produttivi ad alto risparmio e che abbiano un impatto ambientale sensibilmente ridotto.
Per questo, sono numerosi i brand che stanno pian piano rivoluzionando il mondo della gioielleria adottando nuove materie prime di estrema qualità e di più semplice lavorazione, oltre che trasformando i propri processi realizzativi in favore di una minore percentuale di consumi.
Numerosi store specializzati nel settore della bigiotteria, come ad esempio Madi, trattano gioielli di brand di grande qualità che stanno compiendo questi incredibili cambiamenti, pur continuando a offrire prodotti di estrema qualità e dal feeling premium e di lusso. (Bachelite, vetro riciclato, legno, resine ecologiche (soia, bio-epoxy, amido, pino), carta)
Quali sono i materiali alternativi usati per i gioielli
Volendo osservare più nello specifico i diversi materiali alternativi a disposizione oggigiorno nel mondo della gioielleria, troviamo gli elementi più disparati, ciascuno dei quali è trattato in maniera completamente diversa.
Alcuni di essi sono infatti realizzati tramite sintesi di altre materie prime, mentre altri ancora sono frutto di un lavoro finemente curato di riciclo dei materiali. Pensiamo proprio al vetro riciclato, che una volta limato in ogni dettaglio e riportato al suo stato di originale splendore, viene impiegato per la creazione di gioielli di lusso nelle più disparate forme e colorazioni: segno del fatto che il vetro in sé è un materiale estremamente malleabile e gestibile, e che il suo ripristino a uno stato di qualità superiore non solo è possibile, ma anche incredibilmente conveniente.
Tra le materie prime alternative nel mondo della bigiotteria è inoltre impossibile non citare le resine ecologiche.
Come suggerisce il nome, si tratta di materiali d’origine vegetale assolutamente naturale che vengono lavorati per acquisire una consistenza malleabile e facilmente lavorabile, così che, dopo tutti i dovuti processi, la resina possa essere adoperata per impreziosire una collana, un bracciale o degli orecchini, proponendo dunque al pubblico un nuovo modo d’intendere i gioielli, completamente inedito.
Tali resine possono realizzate attraverso più elementi naturali, come ad esempio la soia o il legno di pino. E proprio a proposito di legno, anch’esso è un elemento di fondamentale importanza nell’economia dei gioielli “green”: quest’ultimo, quando finemente lavorato, restituisce una sensazione premium al tatto e visiva, con risultati eccelsi anche per i gioielli della fascia alta e altissima del mercato attuale.
Un altro incredibile esempio di come sia possibile realizzare gioielli di lusso con i materiali più disparati è l’impiego, per questo scopo, addirittura della carta. Ciò è possibile grazie a una lavorazione attenta e specifica di questo materiale, che per l’occasione viene principalmente adoperato come elemento decorativo estremamente versatile, tanto nelle forme quanto nei colori.
Ecco dunque che la carta acquisisce un nuovo valore, divenendo l’elemento innovativo da affiancare all’oro più prezioso e ai minerali più lucenti.
Le tecniche di lavorazione delle materie prime alternative
Per quanto concerne la lavorazione dei diversi materiali alternativi che abbiamo citato poc’anzi, sono numerose le tecniche produttive che vengono impiegate per dare a queste materie prime così particolari le forme, dimensioni e i colori che più desideriamo. Il primo sistema di lavorazione da considerare è la stampa 3D: forse il procedimento più ovvio, certo, ma anche il più efficace per la produzione di modelli in serie con ogni genere di materiale.
Attraverso le stampe 3D, è possibile ottenere interi prodotti o anche semplici decorazioni con ogni genere di materiale e riuscendo a replicare in maniera precisa tutti i dettagli che si vuole conferire ai prodotti. In poche parole, avviene una vera e propria lavorazione industriale di prima qualità, mantenendo però un tocco autentico e artigianale che risiede nel disegno e nell’impostazione stilistica del progetto che si darà poi in pasto alla stampante.
Il secondo metodo fondamentale per lavorare (e in primis ottenere) i materiali alternativi per i gioielli è quello del riciclo. Carta, vetro, persino legno o vecchie plastiche: tutto può essere riconvertito in nuova materia prima da impiegare per pezzi di bigiotteria dal valore indiscusso, riuscendo anche ad abbattere i costi di produzione e, soprattutto, l’impatto ambientale. La soluzione perfetta, che omaggia l’arte prim’ancora di quanto non lo faccia il gioiello che ne deriverà.