Sabato 26 aprile al termine della celebrazione delle esquie alla presenza di tutte le maggiori autorità mondiali ci sarà un corteo funebre per portare la salma di Papa Francesco alla Cattedrale di Santa Maria Maggiore, dove verrà sepolto.
Il Corteo funebre si svolgerà lungo un percorso per le vie di Roma che sarà interamente transennato. Il corteo procederà a passo d’uomo ma non sarà possibile seguirlo sulla strada del percorso.
Probabilmente sarà seguito solo da alcuni cardinali e prelati, non è chiaro se a piedi o accompagnati in auto.
Il percorso del corteo funebre di Papa Francesco
Dopo la cerimonia funebre è molto probabile che la salma inizierà il suo percorso verso Santa Maria Maggiore venendo portata nel comprensorio vaticano di Santa Marta, dove il Papa è deceduto.
Proprio lì c’è una uscita laterale su Via di Porta Cavalleggeri, detta ingresso del Perugino, che immetterebbe il corteo funebre subito nella Galleria Principe Amedeo Savoia Aosta, conosciuta come Galleria Pasa.
Il corteo attraverserà quindi l’omonimo ponte per immettersi, attraverso il breve tratto di via degli Acciaioli, lungo Corso Vittorio Emanuele II.
Il Corso verrà percorso interamente fino a Largo di Torre Argentina, quindi, passando per Via del Plebiscito, si arriverebbe in Piazza Venezia.
Da Piazza Venezia il corteo si snoderà poi lungo Via dei Fori Impieriali che sarà percorsa per intero fino al Colosseo.
Dal Colosseo si proseguirà lungo Via Labicana, fino all’incrocio con Via Merulana. Presa Via Merulana si arriverà direttamente davanti la Basilica di Santa Maria Maggiore.
Un percorso di un po’ meno di 5 chilometri e mezzo.
Il problema sicurezza non solo al corteo funebre
La morte del Pontefice ha richiesto la convocazione urgente di un tavolo tecnico che ha riunito tutti gli attori della sicurezza della Capitale: Forze e Corpi di Polizia, Ispettorato di P.S. Vaticano, Protezione civile, Vigili del Fuoco, Ares 118, Commissario straordinario per il Giubileo e rappresentanti delle aziende partecipate locali.
Il Questore di Roma ha parlato chiaro durante la riunione: “Un evento non catalogabile nella grammatica dell’ordine pubblico”.
Ha quindi sollecitato il massimo impegno da parte di tutti i Dirigenti della Questura, spiegando come “la estemporaneità della scomparsa del Sommo Pontefice abbia tracciato uno scenario assolutamente singolare sotto il profilo securitario”.
Il dispositivo di sicurezza è stato calibrato su una molteplicità di fattori: arrivi da Paesi terzi, partecipazione di alte cariche istituzionali, sovrapposizioni giurisdizionali tra lo Stato italiano e lo Stato Città del Vaticano.
Tra le delegazioni annunciate, spicca quella degli Stati Uniti, con la presenza del Presidente Donald Trump.
Altri eventi: 25 aprile e giubileo adolescenti
La cornice di sicurezza è resa ancora più complessa dalla concomitanza di altri eventi rilevanti.
Il 25 aprile ricorre infatti l’80° anniversario della Liberazione, che ogni anno porta con sé tensioni tra manifestazioni di opposto orientamento ideologico.
Due giorni dopo, il 27 aprile, si svolgerà il Giubileo degli Adolescenti, che richiamerà a Roma centinaia di migliaia di giovani, nonostante l’assenza della canonizzazione.
Sorveglianza a tre dimensioni: cielo, terra e acqua
Il piano di sicurezza prevede un dispiegamento straordinario di risorse. L’ordinanza firmata dal Questore di Roma mette al centro “la intimità della preghiera”, da tutelare insieme alla sicurezza pubblica.
La sorveglianza sarà garantita in tre dimensioni:
- Aerea, con elicotteri delle forze dell’ordine e assetti speciali antidrone dell’Aeronautica Militare.
- Terrestre, con pattugliamenti in superficie, nel sottosuolo e nelle stazioni della metropolitana.
- Acquatica, con la Polizia fluviale impegnata sul tratto del Tevere che lambisce il Vaticano.
È prevista l’interdizione dello spazio aereo sull’area sovrastante San Pietro e lungo il percorso della traslazione della salma del Pontefice.
Cinque zone di sicurezza e check-point attivi già dalla notte del 25 aprile
A partire dalla notte tra il 25 e il 26 aprile, scatteranno i presidi delle strade, l’attivazione dei check-point e la perimetrazione dell’intera area urbana intorno a San Pietro. Quest’ultima sarà suddivisa in cinque zone di sicurezza con particolare attenzione ai corridoi per le delegazioni straniere.
Il secondo momento critico sarà il trasferimento della salma verso la Basilica di Santa Maria Maggiore. Anche qui sarà garantito il passaggio del corteo funebre con misure adeguate per il pubblico.
L’anello di sicurezza centrale, intorno a Piazza San Pietro, sarà oggetto di pattugliamenti dinamici a raggio medio e ampio.
Volontari e steward a supporto del dispositivo
Un ruolo importante sarà affidato al mondo del volontariato. Saranno coinvolti:
Associazione Nazionale Polizia di Stato
Associazione dell’Arma dei Carabinieri
Steward della società incaricata per l’organizzazione del Giubileo degli Adolescenti
Questi soggetti presidieranno i varchi e forniranno assistenza ai pellegrini.
Massima allerta per tutti i reparti
Saranno mobilitate tutte le forze: Polizia di Frontiera Aerea, Polizia Ferroviaria, Polizia Stradale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Penitenziaria, Vigili del Fuoco (con i nuclei NBCR), Esercito, Aeronautica, Polizia Locale e Protezione Civile.
Massima allerta anche per l’intelligence. La Digos è impegnata in attività informative a livello nazionale e internazionale, in raccordo con i Carabinieri e i canali di cooperazione europei. Si punta a prevenire qualsiasi rischio per un evento ad alto impatto globale.
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