Alle 9.15 della mattina di venerdì 25 aprile, nel territorio di Ardea e comuni confinanti come Anzio, Aprilia e Pomezia, decine (anzi, centinaia! forse migliaia!) di cittadini hanno contemporaneamente alzato lo sguardo dal caffè, dal telefilm, o dal post su Facebook per chiedersi: “Ma che è stato questo tremolio?”
Vetri che tintinnano, lampadari che oscillano, gatti che fuggono sotto il letto — gli ingredienti perfetti per il classico “oddio, il terremoto!”.
E infatti, nel giro di pochi minuti, WhatsApp, Telegram e i gruppi Facebook locali sono esplosi più della moka di prima mattina: “L’avete sentita anche voi?”, “Secondo me era fortissima”, “Il mio cane ha abbaiato, quindi era 100% un sisma”.
Non è stato un terremoto
Ma l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che da anni si occupa di registrare e studiare ogni movimento della crosta terrestre, ha spento l’entusiasmo: non è stato un terremoto. Neanche uno quantificabile nella misura 0,1 della scala Richter.
Le uniche scosse rilevate ieri mattina? Qualche vibrazione lieve in provincia di Pesaro. Nulla nella zona in questione e nemmeno nel Lazio.
Eppure il mistero resta. Cos’è stato, allora?
Ecco la spiegazione
Ebbene sì: a far tremare i vetri delle case è stato il cosiddetto “boom sonico“, un fenomeno che si verifica quando un aereo supera la velocità del suono (circa 1.235 km/h).
Questo tipo di suono è causato dalle onde d’urto che si formano quando l’aereo si muove più velocemente del suono stesso.
Perché sentiamo il boom sonico? L’aria che circonda un aereo in movimento è compressa man mano che l’aereo accelera. Quando l’aereo supera la velocità del suono, questa compressione dell’aria crea un’onda d’urto, che a sua volta produce un boato che può essere sentito a terra.
Durante questo fenomeno si generano onde d’urto molto potenti prodotte da un fenomeno denominato “Cono di Mach”.
Un altro esempio, più piccolo, di boom sonico è dato dallo schiocco della frusta.
Naturalmente non ci sono spiegazioni ufficiali a quanto accaduto, ai cittadini resta comunque la paura per quanto accaduto.
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