Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha rigettato il ricorso presentato dalla dirigente scolastica del Liceo “Marco Tullio Cicerone” di Frascati, Paola Cardarelli, confermando la validità del declassamento dell’istituto nella fascia di complessità più bassa disposto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito.
La decisione arriva dopo mesi di contestazioni relative alla mancata trasmissione, secondo le modalità previste, dei dati sugli alunni con disabilità iscritti all’anno scolastico 2024/2025.
La scuola ha perso punteggi cruciali nella valutazione ministeriale a causa di questa omissione, finendo penalizzata anche nel riconoscimento del lavoro del dirigente scolastico.
I punti che mancano al Liceo di Frascati
Il sistema di classificazione delle scuole, previsto dal Ministero dell’Istruzione, attribuisce fasce di complessità (A, B, C) che incidono direttamente sulla retribuzione dei dirigenti scolastici e sull’organizzazione degli istituti.
Il Liceo di Frascati è passato dalla fascia intermedia B alla fascia C, a seguito dell’assegnazione di soli 30 punti.
Decisivi, in negativo, sono stati i mancati riconoscimenti nella recente classificazione ministeriale, di 3 punti per la presenza di alunni disabili e 4 punti per la dislocazione del plesso in area montana (Monte Porzio Catone). Due elementi che avrebbero potuto evitare il declassamento se correttamente comunicati.
La comunicazione errata
Alla base della vicenda, un errore di procedura. La dirigente scolastica ha trasmesso via email, il 1° marzo 2024, l’elenco degli alunni con disabilità all’Ufficio Scolastico Regionale (USR) Lazio.
Tuttavia, il sistema ministeriale richiede l’inserimento dei dati esclusivamente nella piattaforma SIDI, sezione “Organico di Diritto”, accessibile direttamente dai dirigenti scolastici.
L’USR non ha alcuna facoltà di registrare tali informazioni ricevute via posta elettronica, motivo per cui i dati comunicati sono risultati in realtà assenti nella valutazione ufficiale del Ministero dell’Istruzione. Conseguenza inevitabile: punteggio azzerato per la voce “studenti disabili”.
La preside del Cicerone di Frascati ha tentato di dimostrare la correttezza del proprio operato, richiedendo anche il file di log del 1° marzo 2024, per accertare l’effettivo invio della comunicazione. Tuttavia, gli accertamenti tecnici hanno evidenziato che non risultava alcun accesso alla piattaforma SIDI per l’inserimento dei dati in quella data.
L’amministrazione ha chiarito che la dirigente si era effettivamente collegata nei giorni precedenti, ma non aveva completato l’immissione delle informazioni richieste. Le comunicazioni via email non hanno valore formale in questa procedura.
Grave danno per studenti disabili e lavoratori
Secondo il Tribunale l’errore è imputabile esclusivamente alla dirigente, che ha omesso di utilizzare gli strumenti ufficiali messi a disposizione per la raccolta dati.
Il Tribunale ha anche rilevato che, nonostante il termine per l’inserimento fosse stato prorogato fino al 18 aprile 2024, la dirigente non ha corretto l’errore, confidando nella validità della comunicazione via email. Nessuna prova è stata prodotta che possa giustificare un malfunzionamento del sistema o una sua responsabilità attenuata.
La sentenza del TAR ha confermato il rigetto del ricorso, stabilendo che l’errore di procedura è stato determinante e non imputabile ad alcun disguido tecnico. Il Tribunale ha deciso per la compensazione delle spese di giudizio, riconoscendo la delicatezza del caso, ma senza accogliere le ragioni della dirigente.
Un epilogo amaro per il liceo di Frascati, che vede compromessa la propria posizione e quella del suo personale dirigente per un errore che, pur amministrativo, ha avuto pesanti conseguenze anche sul piano educativo e organizzativo.
Certo, pur riconoscendo l’errore della preside, delle volte è difficile comprendere la rigidità dell’amministrazione pubblica. Penalizzare studenti disabili e lavoratori incolpevoli per un errore formale senza dare l’opportunità di sanarlo non sembra un segnale di grande civiltà.
La preside naturalmente ha facoltà di presentare ricorso contro la sentenza del TAR affidandosi a quello che è l’ultimo grado della giustizia amministrativa, il Consiglio di Stato.
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