La condotta idrica servirà il nuovo impianto di potabilizzazione collegato ai pozzi San Lorenzo e Matteotti, un’opera che riguarda anche la costruzione del nuovo serbatoio “Carlo Fontana”.
Un progetto strategico, destinato a migliorare in modo significativo la qualità dell’acqua distribuita nel territorio, ancora afflitto dalla storica criticità legata alla presenza di arsenico nelle falde acquifere.
Lanuvio, via alla condotta Acea che servirà potabilizzatore e serbatoio Acea
L’intervento è promosso da Acea Ato 2, gestore del Servizio Idrico Integrato per l’area del Lazio centrale, a cui è stata conferita la piena delega per l’esercizio delle funzioni espropriative da parte della Regione Lazio.
Dopo il problema dei rilevamenti archeologici (problema superato), Acea si è mossa per avviare il bando di gara dei lavori da assegnare incontrando ancora alcune difficoltà. Difficoltà che ora sembrano essere superate.
La speranza è che i lavori di questo importantissimo impianto per Lanuvio possano partire già entro il 2025.
Tra le difficoltà c’era anche quella di una contestazione relativa alle indennità degli espropri.
Con l’ordinanza n. 32 del 22 aprile 2025, è stato ora disposto il deposito delle indennità di esproprio e avviato formalmente il procedimento che porterà all’acquisizione dei terreni necessari alla realizzazione dell’opera. La cifra pagata, però, resta al momento top secret.
A Lanuvio espropri Acea per pubblica utilità
L’opera è stata dichiarata di pubblica utilità già nel 2012, nell’ambito del programma regionale per il superamento dell’emergenza arsenico, che coinvolge diverse località laziali.
Il progetto, infatti, mira a garantire acqua potabile conforme ai limiti di legge, attraverso la costruzione di infrastrutture moderne, efficienti e capaci di rispondere alle esigenze sanitarie della popolazione.
Per rendere possibile la realizzazione degli impianti, ACEA ha avviato l’esproprio di alcune particelle di terreno private situate nel Comune di Lanuvio, in particolare quelle localizzate in via Tempio di Giunone.
I fondi sono riconducibili alla società C. s.r.l., già oggetto di precedenti ordinanze e depositi parziali presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Oltreché di due cause e altrettanti gradi di giudizio in Tribunale.
Un’infrastruttura essenziale per la salute pubblica dei cittadini di Lanuvio
L’intervento infrastrutturale prevede la messa in funzione di un nuovo potabilizzatore all’avanguardia. Progettato per trattare l’acqua dei pozzi esistenti e garantire una distribuzione sicura e costante.
A supporto dell’impianto, verrà costruito il nuovo serbatoio “Carlo Fontana”, fondamentale per garantire la pressione e la continuità del servizio idrico anche nei momenti di picco del consumo.
L’opera rappresenta un passo decisivo nella tutela della salute pubblica, soprattutto in una zona che per anni ha affrontato gravi difficoltà legate alla contaminazione da arsenico. Con il completamento del potabilizzatore e l’entrata in funzione del serbatoio, si punta a un netto miglioramento della qualità dell’acqua per migliaia di cittadini.
Contenzioso in fase di definizione
Nonostante l’elevato interesse pubblico del progetto, il percorso non è stato privo di ostacoli. La società proprietaria dei terreni espropriati ha infatti avviato un contenzioso legale, sfociato in una causa civile presso il Tribunale di Roma.
La Corte d’Appello ha stabilito l’obbligo, da parte di ACEA, di procedere al deposito di un’ulteriore quota dell’indennità espropriativa. Comprensiva degli interessi maturati a partire dal 31 marzo 2017.
La somma, il cui importo esatto non è stato reso pubblico, sarà depositata secondo quanto previsto dal D.P.R. 327/2001, che disciplina le espropriazioni per pubblica utilità. Con questo atto, si chiude una fase burocratica complessa e si apre la strada all’avvio operativo dei lavori.
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