Il Daspo Urbano – previsto dalla normativa nazionale – consente al Sindaco, in accordo con il Prefetto, di intervenire con sanzioni e divieti di accesso a specifiche aree urbane nei confronti di soggetti che ostacolano la libera fruizione degli spazi pubblici.
Si tratta di una misura già adottata da diversi comuni italiani, e ora anche Ardea si unisce a questa lista, spinta da un clima cittadino che, secondo la consigliera comunale Edelvais Ludovici, si è fatto insostenibile.
Situazione sicurezza ad Ardea insostenibile
«Ho votato questa mozione – ha dichiarato Ludovici – in quanto si inserisce nel più ampio sistema della sicurezza urbana e dell’ordine pubblico. È solo un piccolo strumento, non risolutivo se utilizzato da solo, ma può rappresentare un primo passo necessario».
Parole dure quelle della consigliera, che delinea un quadro allarmante: cittadini “vessati dai criminali”, “spaccio ovunque”, “persone violente in strada” che impediscono anche le più semplici attività quotidiane come passeggiare o uscire di casa. Una fotografia di degrado che, seppur estrema nei toni, esprime il crescente malessere di una parte della cittadinanza.
Continua Ludovici: «La situazione è sfuggita di mano, probabilmente anche per beghe interne all’amministrazione. Ardea ha bisogno di interventi seri e immediati. Chi ha responsabilità istituzionali non può più limitarsi al ‘saper dire’, ma deve dimostrare il ‘saper fare’».
Ma il Daspo non basta
Il messaggio che arriva dalla consigliera è chiaro: la sicurezza deve tornare al centro dell’agenda politica comunale. E il Daspo Urbano, pur essendo uno strumento limitato, rappresenta un segnale di volontà politica che, secondo Ludovici, va accompagnato da un impegno concreto, da parte di tutte le istituzioni preposte, per un piano di intervento strutturato e incisivo.
«La sicurezza pubblica – ha concluso – è un bene comune, un diritto fondamentale che consente ai cittadini di vivere serenamente. Chi governa Ardea deve farsi carico di questa responsabilità, con coraggio e determinazione».
Resta ora da vedere quali saranno le prossime mosse dell’amministrazione di Ardea, se al Daspo seguiranno altre azioni efficaci, e se la città saprà rispondere alla domanda di sicurezza e legalità.
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