Polemiche e un esposto in Procura della Repubblica per la locandina, pubblicata anche su un noto quotidiano nazionale, che accompagna un evento a Nettuno dedicato a Sergio Ramelli, il militante del Fronte della Gioventù ucciso nel 1975 a Milano da un gruppo di estrema sinistra.
Ad accendere gli animi è stato lo slogan scelto per promuovere l’iniziativa: “Mai più Antifascismo”, che campeggia a caratteri cubitali e ha suscitato l’indignazione di forze politiche, associazioni e rappresentanti istituzionali.
Ricordiamo che la La XII disposizione finale della Costituzione Italiana vieta la riorganizzazione del Partito Nazionale Fascista.
L’evento, in programma in un hotel di Nettuno in occasione del cinquantesimo anniversario della morte di Ramelli, è stato fortemente criticato per il tono revisionista e per i messaggi considerati apertamente apologetici nei confronti dell’estrema destra.
Una nota storico-toponomastica: l’Hotel Astura a Nettuno è al numero 75 di Viale Giacomo Matteotti, personaggio simbolo dell’antifascismo.
Evento a Nettuno, il PD: “Rocca si impegni per un Lazio antifascista”
La prima a intervenire è stata la consigliera del Partito Democratico del Lazio Eleonora Mattia, che ha denunciato “un capovolgimento semantico dei paradigmi democratici”:
“Se per gli organizzatori Ramelli è un ‘caduto per la causa nazionale’ e l’antifascismo è qualcosa da contrastare, siamo di fronte a un’operazione ideologica pericolosa.
La Resistenza e l’antifascismo sono alla base della nostra Repubblica. Il presidente Rocca condanni quanto accaduto e si impegni a sbloccare la proposta di legge, ferma dal marzo 2023, che inserisce nello Statuto regionale i riferimenti ai valori della Resistenza”.
Rifondazione comunista: “Un insulto” e presenta denuncia
Ancora più duro il commento di Rifondazione Comunista, che ha annunciato la presentazione di un esposto alle autorità competenti per verificare eventuali violazioni di legge.
Il co-segretario della Federazione di Roma, Castelli e Litoranea, Giovanni Barbera, ha parlato di “fatto di inaudita gravità” e ha puntato il dito contro il tentativo di sdoganare il fascismo attraverso la provocazione e il revisionismo:
“In un Paese la cui Costituzione è nata dalla lotta antifascista, vedere promosso pubblicamente lo slogan ‘Mai più Antifascismo’ è un insulto alla memoria della Resistenza e un attacco ai valori democratici. Chiediamo un intervento urgente da parte della Prefettura e del Ministero dell’Interno. Il silenzio equivale a complicità”.
Il sindaco di Nettuno Burrini: “Oggi possono parlare perché c’è la democrazia, grazie all’antifascismo”
Anche il sindaco di Nettuno Nicola Burrini si è dissociato dall’iniziativa su Ramelli:
In una splendida giornata di Festa per Nostra Signora delle Grazie, l’unica nota davvero stonata, in una città medaglia d’oro al valore civile, è l’annuncio di un convegno da cui il Comune di Nettuno si dissocia senza mezzi termini.
Ricordiamo a tutti che in Italia e a Nettuno l’antifascismo è un valore assoluto e indiscutibile. Chiunque oggi ha facoltà di esprimere le proprie opinioni, quali esse siano, lo può fare grazie alla sconfitta del nazifascismo e alla fine di ogni dittatura.
Non accettiamo di subire l’imbarazzo di iniziative vergognose che non rispecchiano il pensiero di una città democratica, libera, onesta e antifascista.
Leggi anche: Cerimonie antifascista a Nettuno, in 100 in piazza per sostenere la libertà (anno 2023)