Il Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio ha chiuso il caso del ricorso presentato da 1.229 dipendenti del Ministero dell’Istruzione, tra cui numerosi docenti in servizio presso 39 istituti scolastici. Tra questi c’è anche l’Istituto Carlo e Nello Rosselli di Aprilia, unico rappresentante della provincia di Latina coinvolto nel procedimento.
L’azione legale era stata avviata da un gruppo di docenti e personale scolastico che non si erano sottoposti alla vaccinazione anti-Covid, obbligatoria dal 15 dicembre 2021 in base a quanto previsto dal decreto-legge n. 172/2021 172/2021.
I ricorrenti chiedevano l’annullamento della nota ministeriale n. 1889 del 7 dicembre 2021, che disponeva l’obbligo vaccinale per il personale scolastico come “requisito essenziale ed obbligatorio per lo svolgimento dell’attività lavorativa”, prevedendo sanzioni amministrative per chi non si fosse adeguato.
Professori che si sono opposti al vaccino anti-Covid: la decisione del Tar
La decisione del Tar arriva dopo una lunga evoluzione normativa che ha sospeso e infine cancellato ogni effetto delle sanzioni previste per l’inadempienza vaccinale.
In particolare, l’art. 21, comma 4, della Legge n. 15/2025 ha stabilito che “i procedimenti sanzionatori […] non ancora conclusi sono definitivamente interrotti, mentre le sanzioni pecuniarie già irrogate sono annullate”.
Il collegio giudicante ha ritenuto chiusa la questione. Ha affermato chiaramente che “le conseguenze, anche processuali, del vasto contenzioso insorto attorno all’inottemperanza dell’obbligo vaccinale sono state integralmente risolte per espressa previsione di legge”, escludendo la possibilità di ulteriori valutazioni o rinvii.
La richiesta di una sospensione o di una valutazione per “parziale cessazione della materia del contendere” è stata infatti “recisamente disattesa”.
Questione definitivamente chiusa
La sentenza rappresenta un punto fermo anche per i professori di Aprilia coinvolti, che avevano aderito al ricorso per contestare l’obbligo del vaccino imposto nel pieno dell’emergenza sanitaria Covid.
Ora, grazie alla “soluzione pienamente satisfattiva degli interessi azionati in giudizio”, come si legge nel dispositivo, nessuna sanzione sarà più applicata e tutte quelle precedentemente comminate risultano annullate per legge.
Il Tar ha infine disposto la compensazione delle spese legali, come previsto dalla stessa legge 15/2025, chiudendo definitivamente il procedimento giudiziario.
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