Una scelta che ha colto di sorpresa i residenti, molti dei quali denunciano di non essere stati minimamente coinvolti nel processo decisionale.
Sulla parte terminale del campanile, là dove sono le campane, sono apparsi delle staffe che, tecnici che abbiamo interpellato, ci hanno confermato sono i supporti su cui si installano le antenne 4G e 5G della telefonia mobile.
Il campanile, da sempre simbolo spirituale e punto di riferimento collettivo, diventa così anche un supporto per trasmissioni radiomobili, trasformando uno spazio di preghiera e raccoglimento in un nodo tecnologico che alimenta discussioni e preoccupazioni.
Marino, l’antenna telefonica nel campanile della chiesa
L’installazione avrebbe così luogo senza un’informazione preventiva estesa alla cittadinanza, scatenando una reazione che si è rapidamente diffusa nei gruppi civici, nei comitati locali e sui social network.
La questione non è solo estetica, né solo tecnica: riguarda la trasparenza amministrativa, il rispetto per i luoghi di culto e, naturalmente, la tutela della salute pubblica.
Le onde elettromagnetiche emesse da questo tipo di infrastrutture sono infatti da tempo oggetto di dibattito scientifico e sociale.
Sebbene le normative europee ed italiane impongano limiti precisi all’esposizione, numerosi cittadini continuano a chiedersi se sia opportuno collocare tali impianti in prossimità di scuole, case, e, in questo caso, chiese.
Un confronto necessario
Il campanile della chiesa è sempre stato il custode silenzioso del tempo e delle emozioni della comunità. Oggi rischia di diventare il simbolo di una frattura tra cittadini e amministrazione.
La richiesta è semplice: non un “no” aprioristico alla tecnologia, ma un “sì” alla partecipazione, alla chiarezza, al rispetto dei luoghi condivisi.
In un momento storico in cui la fiducia nei processi decisionali è già fragile, episodi come questo rischiano di peggiorare la distanza tra chi decide e chi vive il territorio ogni giorno.
La posizione del PD di Marino – Circolo Bruno Astorre
Almeno questo è, in sostanza, quanto spiega il segretario del Partito Democratico locale.
Dichiara in una nota Sergio Ambrogiani, segretario cittadino del Pd di Marino – Circolo Bruno Astorre:
“Una volta, sopra le chiese, i campanili ospitavano solo le famose campane, i loro rintocchi ancora oggi ci ricordano i sentimenti di una intera comunità: quando sorride e quando piange.
Sono una presenza quotidiana, discreta ma significativa, che accompagna le nostre giornate.
Ma il tempo passa. Le campane ci sono ancora, ma sempre più spesso condividono lo spazio con tralicci che sorreggono antenne della telefonia mobile.
Così, oltre al suono, le nostre giornate vengono irradiate anche da onde elettromagnetiche, la cui potenza – come vari studi suggeriscono – potrebbe avere effetti nocivi sulla salute umana.
È il caso della chiesa di Santa Maria delle Mole – importante e grande ex circoscrizione di Marino – dove queste antenne stanno per essere installate.
Una decisione che non condividiamo perché presa senza il necessario coinvolgimento della cittadinanza, che ora, civilmente, chiede chiarimenti e trasparenza sui lavori in corso.
È nostro dovere trovare insieme un momento di confronto per individuare soluzioni compatibili con il benessere collettivo e il rispetto del vivere sociale”.
Problema sanitario, culturale o economico?
Senza addentrarsi nella marea di studi effettuati sulla nocività o no delle onde elettromagnetiche, spesso contraddittori tra loro, si può certamente affermare che tali impianti portino guadagni certi e continui e che questo possa aiutare molto la comunità religiosa.
Ma resta per molti lo sconcerto che installare tali attrezzature su un simbolo così importante della cristianità sia un fatto troppo irriverente. A quando un Crocifisso con gli sponsor?
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