È la domanda che torna con forza grazie all’intervento pubblico dell’ex assessore Maurizio Guercio. L’intervento di Guercio riaccende i riflettori su una vicenda rimasta nell’ombra da troppo tempo.
La statua di Dafne a Latina
La scultura nei Giardini del Comune di Latina raffigura la ninfa Dafne. La figura mitologica, figlia del fiume Peneo, è colta nell’attimo in cui chiede aiuto alla madre terra per sfuggire al dio Apollo, trasformandosi in albero di alloro.
L’opera è stata realizzata nel 1922-1923 da Elisabetta Mayo (Napoli, 1896-Roma, 1972).
Un’opera potente e simbolica, donata alla città negli anni della fondazione di Littoria. Sul basamento si legge l’iscrizione “A Littoria, le confederazioni fasciste dei datori di lavoro e dei lavoratori, auspici i professionisti e artisti d’Italia”.
Fondi donati, ma non ne è rimasta traccia
Guercio, a nome del comitato, ha ricostruito i fatti:
“Nel dicembre 2019, deliberammo all’unanimità di destinare 1.300 euro al Comune per contribuire al restauro della statua di Elisabetta Mayo. Avevamo raccolto fondi per le statue delle Madri Rurali e ci era sembrato giusto destinarne l’eccedenza a un’altra opera di grande valore simbolico per la città”.
Il bonifico fu effettuato tramite la Banca Popolare di Fondi il 19 dicembre 2019, con la causale chiaramente indicata: “Art Bonus statua in bronzo e basamento di Elisabetta Mayo ritraente Dafne”.
Eppure, da allora, nessuna traccia di quella cifra né nei bilanci del Comune, né sul portale ufficiale “Art Bonus” del Ministero della Cultura, dove dovrebbero comparire tutte le erogazioni liberali per interventi di valorizzazione del patrimonio culturale.
L’intervento di restauro è stimato in 18.000 euro e al momento sul portale risultano 0 (zero) euro assegnati al progetto e l’ultimo aggiornamento sembrerebbe essere del 2017.
Il mistero dei fondi scomparsi e la mancanza di risposte
“È un fatto grave”, denuncia Guercio. “Non solo non abbiamo mai ricevuto riscontro dalle amministrazioni precedenti, ma l’attuale governo cittadino continua a ignorare le nostre richieste. Eppure quei soldi provengono da cittadini che hanno creduto in un progetto di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico”.
Il mistero dei fondi per la statua Dafne, dunque, resta aperto. Il comitato “Salviamo le Statue” non chiede altro che trasparenza e rispetto per una donazione che aveva – e ha – un solo obiettivo: restituire dignità a un’opera d’arte che appartiene a tutti.
“Le statue sono un bene comune – conclude Guercio – e come tali vanno trattate. Chiediamo chiarezza, nell’interesse della città e della memoria storica che rappresentano”.
L’intervento di restauro che sarebbe necessario sulla statua di Dafne a Latina
Secondo quanto si legge sul portale dell’Art Bonus, la statua di Dafne nei Giardino del Comune di Latina necessita di interventi di pulizia del bronzo e di restauro del basamento:
“La statua necessita di una pulizia totale del bronzo, in particolare è necessario intervenire nelle aree colpite da armi da fuoco, accesso privilegiato delle acque meteoriche e sede di nidi di insetti e volatili (tali fori devono essere assolutamente chiusi).
Va inoltre restaurato il basamento data la sua notevole pendenza verso sinistra che, favorendo la non assialità del sostegno, potrebbe permettere la caduta della statua”.
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