Acqua inquinata nel 2007
Era il 20 settembre 2007 quando nel campo pozzi Acea “La Villa”, situato in zona 167, zona via del Lavoro, nella città dell’infiorata ebbe luogo un evento che avrebbe scosso le fondamenta del sistema di approvvigionamento idrico locale.
Uno sversamento di gasolio contaminò il pozzo 1, una delle fonti principali di acqua potabile della zona.
Da allora, per quasi due decenni, il caso è rimasto ‘sospeso’: pur se l’acqua è tornata potabile, Acea non ha fornito spiegazioni sulle cause dell’inquinamento e risposte sui piani di bonifica.
Oggi, a distanza di 18 anni, il Comune di Genzano rompe il silenzio e pretende risposte concrete da Acea Ato 2, società incaricata della gestione idrica.
Genzano, gasolio nei pozzi ad uso potabile: bonifica incompleta
Subito dopo l’incidente, furono attivate indagini preliminari, piani di caratterizzazione e progetti di bonifica. Acea fece una sua proposta d’intervento.
Il progetto, del 2009, fu bocciato in Conferenza dei Servizi: non era chiara l’estensione della contaminazione, né le vie di migrazione del gasolio nella falda.
Gli interventi di messa in sicurezza si rivelarono difficoltosi. Nel frattempo, il pozzo che era stato contaminato è rimasto al centro di un’impasse tecnica e amministrativa.
Acea: ora l’acqua è sicura. Ma alcuni enti chiedono chiarimenti
Solo nel 2023, infatti, Acea avrebbe prodotto una nuova “Analisi di Rischio Sito-Specifica”, redatta per dimostrare la cessazione della pericolosità ambientale del sito.
Il documento, esaminato a partire dall’agosto dello stesso anno, è stato al centro di una Conferenza dei Servizi indetta dal Comune di Genzano.
In quella sede, pur prendendo atto dei contenuti dell’analisi che riaffermavano la potabilità completa dell’acqua, sia Arpa Lazio che la Città Metropolitana hanno chiesto chiarimenti fondamentali: quali misure sono state adottate per evitare nuovi inquinamenti?
In pratica, non avendo Acea fornito una chiara ricostruzione delle cause che avevano originato l’inquinamento del 2007, come poteva la stessa garantire che lo stesso evento non potesse ripetersi?
Il Comune di Genzano rompe il muro di silenzio con Acea
Con la determinazione n. 97 del 7 maggio 2025, il Comune di Genzano ha formalmente chiesto conto ad Acea di quanto fatto in questi 18 anni.
La richiesta è chiara: spiegare le misure preventive adottate e fornire report dettagliati al Comune che dimostrino l’assenza di contaminazione nelle acque emunte.
Si chiede anche una verifica sulle ipotesi progettuali che indicavano possibili fessurazioni nel rivestimento del pozzo, mai del tutto accertate.
Un rischio per la salute pubblica di Genzano
La vicenda riapre un fronte critico: quello della sicurezza dell’acqua potabile in una delle zone più densamente popolate dei Castelli Romani.
Nonostante i controlli periodici, l’assenza di una indagine completa sulle cause dell’avvenuto inquinamento può comportare dubbi nella popolazione e nelle stesse istituzioni.
Leggi anche: AAA Vendesi storico castello ai Castelli Romani. L’appello alle istituzioni: “Compratelo!”