Al centro dell’inchiesta, una complessa attività di frode fiscale e riciclaggio, che ha visto l’emissione e l’utilizzo di fatture false per operazioni inesistenti, con il successivo reimpiego dei fondi tramite strutture societarie fittizie e meccanismi finanziari opachi.
Il sequestro ha interessato le province di Avellino, Salerno, Roma e Terni, toccando sia società locali sia realtà di rilevanza nazionale coinvolte nella frode.
Coinvolta una società di Roma di rilievo nazionale
I destinatari del provvedimento sono gli amministratori di due società, due soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di gravi reati economico-finanziari.
Una è di rilievo nazionale con sede a Roma, attiva nel settore della consulenza informatica, e l’altra con sede in provincia di Avellino, indicata come artefice del riciclaggio dei proventi derivanti dalla falsa fatturazione.
Come avviene in questi casi, l’autorità non ha fornito il nome delle aziende o persone coinvolte.
Come funzionava la frode e il riciclaggio
La società romana, secondo quanto emerso, avrebbe utilizzato fatture per operazioni inesistenti al fine di abbattere artificiosamente il carico fiscale.
I proventi ottenuti illecitamente venivano poi convogliati verso la società irpina, la quale avrebbe avuto il compito di ripulire il denaro. Questa faceva transitare le somme su conti intestati a società cartiere o si prestava a prelievi in contante tramite soggetti compiacenti.
L’operazione ha preso avvio dalle indagini condotte dalla Compagnia della Guardia di Finanza di Solofra, che già nel giugno 2023 aveva portato all’arresto di dodici persone accusate di far parte di un’organizzazione dedita alla frode fiscale, per un giro d’affari illecito stimato in circa 20 milioni di euro.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, le somme venivano fatte transitare su una rete di conti correnti intestati a società cartiere.
In altri casi, il denaro veniva prelevato in contanti da prestanome, attraverso una serie di operazioni sistematiche agli sportelli bancari.
L’obiettivo era quello di creare un vortice finanziario tale da ostacolare qualsiasi tentativo di risalire alla provenienza illecita dei fondi.
Indagini ancora in corso
L’attività investigativa, ancora in corso, punta ora a chiarire ulteriormente il livello di coinvolgimento delle persone fisiche e giuridiche interessate. Gli investigatori mirano a ricostruire il flusso completo del denaro riciclato.
Le autorità ritengono che il meccanismo illecito avesse una struttura fortemente organizzata e si avvalesse di un sistema collaudato per sfuggire ai controlli.
L’operazione odierna conferma l’attenzione costante della Guardia di Finanza nel contrasto ai reati economico-finanziari e ribadisce l’importanza della collaborazione tra forze dell’ordine e autorità giudiziaria per la tutela della legalità nel sistema economico nazionale.
Il provvedimento è stato operato dalla Guardia di Finanza di Avellino su disposizione della locale Procura della Repubblica e decisione del G.I.P. del Tribunale di Avellino.
Leggi anche: Roma, maxi sequestro per 71 milioni di euro per frode fiscale attraverso 29 società
Scandalo finanziario a Roma: Fideiussioni fantasma su 350 milioni di euro di appalti