Le misurazioni più recenti fatte da volontari-cittadini indicano un valore fermo a -61 centimetri, lo stesso rilevato 11 giorni fa.
Eppure, nel corso delle due settimane precedenti di aprile, le precipitazioni non erano mancate: 3 centimetri di pioggia cumulata, una quantità che aveva fatto registrare un incremento del livello dell’acqua del lago praticamente equivalente.
Un dato allarmante che chiama in causa, ancora una volta, il peso insostenibile dei prelievi idrici effettuati dai comuni limitrofi. È questo, in sostanza, quanto spiega in un post social Grottaferrata Sostenibile, il gruppo politico guidato dal delegato alla Sostenibilità di Grottaferrata, Giancarlo Della Monica.
Lago Albano, piove ma l’acqua non cresce: Acea e i prelievi sono insostenibili
Il lago Albano subisce i prelievi diretti di Acea che succhia acqua H24 da un pozzo limitrofo al lago per spedirla a 10 Comuni dei Castelli Romani: Albano, Ariccia, Castel Gandolfo, Frascati, Rocca Priora, Monte Porzio, Montecompatri, Zagarolo, Colonna e Palestrina.
Oltre ai prelievi diretti, certo, c’è anche il problema del cambiamento climatico: le piogge sono sempre meno, rispetto al passato.
Infine, il costante innalzamento delle temperature medie, che incidono tantissimo.
Il teleidrometro, fermo da settembre 2024
Il progressivo abbassamento delle sue acque è del resto sotto gli occhi di tutti da anni. Ma negli ultimi anni il problema si è fatto sempre più allarmante ed evidente.
Da tempo il Lago Albano è, proprio per queste ragioni, sotto osservazione. A settembre 2023, per monitorare il livello delle acque, la Regione Lazio aveva avviato un teleidrometro, strumento scientifico sofisticato utile a misurare con precisione assoluta il livello idrico del bacino.
Inaugurato il 14 settembre 2023 in pompa magna alla presenza di tanti politici locali dei Castelli Romani, il Teleidrometro non fornisce più dati. Non si sa se per un problema tecnico o più semplicemente perché non si vogliono più diffondere i dati.
Questa foto è relativa all’inaugurazione del teleidrometro ed è presa dal sito www.parchilazio.it. (leggi).
Ad essa è collegato a un testo dal quale estraiamo:
“All’inaugurazione, ha partecipato il commissario straordinario del Parco dei Castelli Romani, Ivan Boccali, insieme a numerosi rappresentanti istituzionali a livello nazionale, regionale e locale come Giancarlo Righini, Assessore Bilancio e agricoltura Regione Lazio; Marco Silvestroni, Senatore del territorio; oltre a Marco Casini, Segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale”.
Sarebbe utile sapere se tutte questa autirità sono informate della situazione attuale.
Da settembre 2024 i dati non vengono più resi pubblici. Restano quindi solo le misurazioni ‘fai da te’ dei cittadini’ che si riconoscono nel lavoro di Grottaferrata Sostenibile.
Già in passato – spiega l’associazione Grottaferrata Sostenibile sui suoi canali social – si erano registrate variazioni positive del livello del lago a fronte di piogge simili o addirittura inferiori.
È evidente che non si tratta più solo di una questione meteorologica: la portata dei prelievi è tale da neutralizzare qualunque beneficio derivante dalle piogge, impedendo al lago di ricaricarsi naturalmente.
I prelievi dei comuni non coordinati tra i Comuni
I dieci comuni dei Castelli coinvolti nei prelievi dal bacino del Lago Albano attingono all’acqua per soddisfare le esigenze di una popolazione crescente.
Tuttavia la mancanza di coordinamento e una pianificazione non lungimirante stanno determinando un sovrasfruttamento della risorsa.
Le captazioni avvengono in assenza di una strategia condivisa, ignorando i segnali di sofferenza del lago. L’utilizzo intensivo, unito agli effetti dei cambiamenti climatici, rischia di trasformare in via permanente l’equilibrio idrico della zona.
L’incontro in Regione Lazio del 1° aprile: da allora tutto tace
Serve un piano immediato di razionalizzazione dei prelievi. È necessario, inoltre, che le amministrazioni comunali, insieme agli enti sovracomunali, intervengano su tali prelievi Acea.
Solo così si potrà evitare il tracollo di un ecosistema prezioso.
Il 1° aprile scorso, tra l’altro, in Regione Lazio ha avuto luogo anche una audizione sull’emergenza idrica del lago Albano.
Le associazioni, nel corso dell’audizione, hanno sollecitato i Comuni di Albano Laziale e Castel Gandolfo a rivedere i due progetti salva-acqua che si propongono di raccogliere acqua piovana e reflua per spedirla nel lago, e a concentrarsi su strategie alternative per il risparmio idrico e la gestione sostenibile delle risorse.
Sono anche intervenuti, tra gli altri, vari consiglieri regionali per esprimere preoccupazione per la gestione del consumo d’acqua nell’area dei Castelli Romani.
Tra questi, Michela Califano (Pd) ha proposto la creazione di una cabina di regia regionale per affrontare le criticità emerse.
Alessandra Zeppieri (Polo Progressista) ha puntato il dito contro l’eccessivo consumo idrico e la necessità di limitare nuove edificazioni.
Adriano Zuccalà (M5s) che ha evidenziato il contrasto tra le discussioni sulla tutela idrica e le proposte di legge che ampliano le possibilità di nuove costruzioni anche in aree agricole.
I tre consiglieri avevano anche preannunciato una nuova audizione in Regione Lazio su questo tema. Da allora però tutto tace.
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