Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha infatti definitivamente messo la parola fine sulla vicenda del “Raduno nazionale del Fronte di Liberazione Nazionale”.
Il movimento guidato dall’ex generale Antonio Pappalardo voleva infatti organizzare proprio ai Pratoni del Vivaro, nel comune di Rocca di Papa, nel febbraio 2022, allora ancora anche in emergenza Covid.
Il Tribunale ha rigettato il ricorso avanzato dallo stesso Pappalardo contro il divieto ad organizzare quell’evento. Un divieto che era stato imposto dalla Questura e dalla Prefettura di Roma.
I Giudici ora hanno ritenuto che i provvedimenti adottati dalle autorità di pubblica sicurezza furono legittimi, motivati da giuste esigenze di sicurezza e incolumità collettiva.
Pratoni del Vivaro inadatta ai raduni politici
Al centro della questione c’è non tanto una questione ideologica, quanto in particolare l’inidoneità del sito prescelto per il raduno.
L’area dei Pratoni del Vivaro, parzialmente demaniale e parzialmente concessa alla Federazione Italiana Sport Equestri, è stata giudicata inadeguata sotto diversi profili.
Le difficoltà di accesso per mezzi ordinari, l’impossibilità di posizionare strutture come palchi o gazebo e la carenza di condizioni minime per garantire assistenza e gestione dei soccorsi.
Elementi, questi, che secondo il Tribunale bastano da soli a giustificare il diniego. Non sono stati presi in considerazione altri aspetti più controversi, come le opinioni politiche del movimento.
Il diritto di manifestare non è assoluto
La decisione del TAR del Lazio ha riaffermato così un principio fondamentale: il diritto di riunione, garantito dall’articolo 17 della Costituzione, può subire limitazioni in presenza di motivi comprovati di sicurezza o incolumità pubblica.
In questo specifico caso, il Tribunale ha ritenuto che i provvedimenti adottati dalle autorità romane fossero non solo giustificati, ma anche proporzionati.
Nessun eccesso di potere, nessuna discriminazione politica. Solo una valutazione concreta di rischio e inadeguatezza logistica del luogo scelto per la manifestazione a carattere politico.
È chiaro che questa sentenza diventa un precedente da tenere in considerazione da qualunque partito, movimento o schieramento politico in futuro pensi di organizzare una manifestazione o evento che preveda il coinvolgimento di un grande numero di persone
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