Dopo sei lunghi anni di battaglie giudiziarie, la vicenda dell’antenna Wind in centro a Grottaferrata giunge finalmente al capolinea.
Il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio ha dichiarato risolto il ricorso promosso nel 2019 da Wind Tre Spa contro il Comune di Grottaferrata.
Una decisione che segna la chiusura di una delle vertenze urbanistiche e infrastrutturali più complesse del territorio dei Castelli Romani.
Al centro della disputa, l’installazione di un nuovo impianto di telecomunicazioni in viale San Nilo, nel cuore della città.
L’origine della disputa
Tutto ha inizio nel 2019, quando Wind Tre, presenta istanza per realizzare un nuovo impianto di telefonia mobile. L’antenna doveva sostituire quella in via Dusmet, in corso di rimozione per la scadenza del contratto di locazione.
Il Comune di Grottaferrata, però, si oppone con un provvedimento di diniego, citando il Regolamento per la tutela degli edifici storici, che vieta l’installazione di antenne sulle facciate principali o visibili dalla strada.
Inizia così una lunga battaglia nei tribunali amministrativi, con ricorsi, ordinanze e riesami che si sono susseguiti negli anni.
Il nuovo sito: in centro, ma in regola
Nonostante i continui rigetti da parte dell’amministrazione comunale, l’operatore telefonico non si è arreso.
Nel corso del tempo, la società ha individuato una nuova collocazione, sempre in centro ma in un’area conforme alla legge.
Il sito scelto, pur essendo in zona urbana, rispetta le distanze e le prescrizioni previste dal regolamento comunale.
È in quest’ottica che Wind Tre ha formalmente comunicato al TAR di non avere più interesse a proseguire la causa. Di fatto, si è trovata una soluzione condivisa che permette l’installazione dell’antenna senza ulteriori attriti istituzionali.
Il Tar prende atto: caso chiuso
Nella sentenza emessa il 12 maggio 2025, il TAR del Lazio ha preso atto della rinuncia da parte di Wind e ha dichiarato il ricorso improcedibile per “sopravvenuta carenza di interesse”.
Nessuna pronuncia sul merito della questione, quindi, ma una conclusione che conferma la volontà delle parti di archiviare il contenzioso.
Il Tribunale ha anche disposto la compensazione integrale delle spese legali, riconoscendo la complessità della vicenda e l’evoluzione che ha portato, nel tempo, a un equilibrio tra le esigenze dell’operatore e quelle dell’amministrazione.
Una vittoria silenziosa per la città
Senza proclami e senza clamori, Grottaferrata ottiene così una sistemazione definitiva per un’infrastruttura essenziale alla copertura della rete mobile, in un periodo in cui la connettività è sempre più centrale nella vita quotidiana.
Il nuovo impianto sarà posizionato in una zona meno impattante dal punto di vista paesaggistico e in linea con il piano regolatore e i vincoli urbanistici.
Il compromesso raggiunto rappresenta un precedente importante per i futuri interventi infrastrutturali nel delicato equilibrio tra tutela del patrimonio e innovazione tecnologica.
Telecomunicazioni e urbanistica: un equilibrio necessario
Il caso Wind-Grottaferrata è emblematico delle tensioni che nascono nei centri storici italiani tra esigenze tecnologiche e vincoli di tutela.
Da una parte la necessità di garantire una rete di telefonia mobile efficiente e moderna, dall’altra l’obbligo di preservare l’identità architettonica dei luoghi.
A vincere, stavolta, è stata la mediazione. Un risultato che, seppur arrivato dopo sei anni, dimostra come sia preferibile trovare soluzioni condivise piuttosto che attendere i lunghi tempi della giustizia amministrativa.