Di nuovo miasmi insopportabili intorno alla discarica di Roncigliano, a Cecchina, nel comune di Albano al confine con Ardea e Pomezia, dopo i malori e i forti disturbi accusati a cavallo fra settembre ed ottobre scorsi da almeno una cinquantina di persone che abitano nella zona. Negli ultimi tre giorni, riferiscono i residenti, il tanfo è tornato a farsi sentire in modo opprimente, a detta della popolazione.
PRESIDIATO L’INGRESSO DELLA DISCARICA
Intorno alle 21,30 di ieri sera, alcuni residenti si sono spontaneamente presentati all’ingresso del sito che accoglie i rifiuti indifferenziati dei Castelli Romani, Ardea e Pomezia e dallo scorso 11 febbraio anche di Civitavecchia e Monterotondo. I cittadini esasperati dalla puzza hanno chiamato Polizia e Carabinieri che sono intervenuti prontamente. Poco dopo, su sollecitazione della Polizia, sono arrivati anche due ispettori del dipartimento Prevenzione, igiene e salute pubblica della Asl Rm-H. Questi ultimi hanno constatato l’esistenza dei miasmi. Oggi è atteso il loro verbale.
ACCORSI IL SINDACO, IL VICESINDACO E 3 CONSIGLIERI
Dopo la mezzanotte si è presentato davanti la discarica anche il Sindaco Nicola Marini, che era impegnato nell’infuocata seduta Consiglio Comunale. Il primo cittadino non ha potuto fare altro che constatare il nuovo preoccupante episodio intorno al sito ed alzare le braccia, dicendo ai cittadini che la responsabilità compete all’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa), alla Regione Lazio e alla Asl. Con il sindaco, sono accorsi il vicesindaco e assessore ai lavori pubblici Maurizio Sementilli, il consigliere con delega ai rifiuti Luca Andreassi e i consiglieri comunali Salvatore Tedone e Aldo Oroccini. Ad accompagnarli, anche il tenente Bruno Valentini comandante della Polizia municipale di Albano. Il Comitato No Inc ha manifestato loro le richieste della popolazione, le stesse avanzate da sei mesi, per conoscere cosa veramente ci sia là sotto e le reali condizioni dell’intera area che ospita discarica e impianto di trattamento Tmb.
I CITTADINI CHIEDONO ANALISI E VERITÀ
In particolare, i cittadini invocano la immediata caratterizzazione geologica ed idrogeologica del sito, vale a dire analisi approfondite dei terreni tutt’intorno e delle falde sottostanti. Chiedono inoltre una verifica accurata e prolungata nel tempo del funzionamento del Tmb, finito sotto inchiesta e sotto la lente del Noe dei Carabinieri. Chiedono poi le analisi delle volumetrie esaurite e di quelle disponibili nel 7° invaso, per verificare quanti milioni di metri di cubi di immondizia sia stata interrata a Roncigliano e per quanti metri cubi ancora vi sia spazio. Questo per verificare che non vi siano stati e/o non siano tuttora in corso interramenti non autorizzati. Il delegato ai rifiuti Andreassi avrebbe dichiarato informalmente davanti ad alcuni cittadini accorsi stanotte all’ingresso del sito, che la tremenda puzza proveniente dal Tmb e dal 7° invaso potrebbe derivare dal sovrasfruttamento dell’impianto Tmb, per una portata di 500 tonnellate d’immondizia. Quindi ben al di sopra della capacità dell’impianto stesso autorizzato per un massimo di 300 tonnellate, cioè il quantitativo di rifiuti urbani prodotti ogni giorno dai 10 Comuni del bacino dei Castelli, inclusi Ardea e Pomezia.
ANDREASSI: FAREMO DELIBERA SUL 7° INVASO
Andreassi ha aggiunto che in questi giorni, su richiesta del Consigliere Tedone, è in corso di preparazione una bozza di delibera da approvare in Giunta comunale per portare avanti le analisi delle volumetri del 7° invaso. Intorno alle 2 di notte i cittadini hanno lasciato l’ingresso della discarica. Il sito di Roncigliano, continua ad essere sotto inchiesta anche da parte della Procura della Repubblica di Velletri. Come già nel precedente sit in presso la discarica dello scorso sabato 22 febbraio, neanche ieri sera si sono visti rappresentanti delle Amministrazioni comunali di Ardea e Pomezia.