Secondo quanto emerso dalle indagini, oltre 30 soggetti avrebbero partecipato a una rete criminale specializzata in reati economico-finanziari.
Un centrale per riciclaggio del denaro
Il gruppo gestiva una vera e propria “centrale di riciclaggio” capace di incrociare domanda e offerta di denaro contante e reimpiegare fondi illeciti grazie a una complessa rete di società, con sedi in Slovacchia, Emirati Arabi Uniti e Regno Unito.
Sette misure cautelari e beni occultati tramite prestanome
Nell’ambito dell’indagine sul riciclaggio del denaro, il Tribunale di Roma ha disposto gli arresti domiciliari per due consulenti finanziari, accusati di gestire trasformazioni societarie utili a reinvestire i fondi illeciti. Uno dei due si sarebbe occupato anche di esportazione illegale di opere d’arte.
Coinvolto anche un imprenditore e immobiliarista romano, considerato il gestore di un’architettura societaria creata per occultare un patrimonio immobiliare di grandi dimensioni, utilizzando prestanome e società di comodo.
Altri quattro soggetti sono stati colpiti da obbligo di dimora:
un imprenditore edile di origine albanese, accusato di reimmettere nel sistema legale i capitali illeciti, un consulente aziendale attivo a Roma e in provincia di Frosinone, che avrebbe fornito contanti all’organizzazione, un soggetto romano, che avrebbe facilitato l’accesso a linee di credito con garanzia pubblica, un manager milanese, incaricato della gestione economica e finanziaria delle società usate dal gruppo criminale.
Denaro, arte e società estere
Durante le perquisizioni, gli investigatori hanno già sequestrato 100.000 euro in contanti e un dipinto di pregio attribuito a Francisco Goya. Le società coinvolte erano intestate fittiziamente e servivano anche per ottenere erogazioni pubbliche indebite.
L’operazione, sottolineano le autorità, è frutto di una sinergia operativa tra le forze dell’ordine. L’obiettivo è tutelare il sistema economico legale e impedire che capitali illeciti danneggino la concorrenza e i cittadini onesti.
Il procedimento è ancora in fase iniziale e, come sempre, gli indagati sono da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
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