La lunga controversia tra il Comune di Pomezia e la storica attività di noleggio barche sulla spiaggia di Torvaianica, nei pressi di via Capri, continua a infiammare il dibattito locale e le aule giudiziarie. Nel frattempo, comunque, il noleggio resta operativo.
Dopo la revoca della concessione demaniale da parte dell’amministrazione comunale di Pomezia, confermata in prima istanza dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio a fine 2024, la società E. S.r.l. ha deciso di proseguire la battaglia legale.
Il caso è ora nelle mani del Consiglio di Stato, secondo e ultimo grado della Giustizia amministrativa.
Leggi anche: Torvaianica, il Comune chiude storico noleggio di barche per una inadempienza ‘discutibile’ (novembre 2024)
Per difendere gli interessi dell’Ente, il Comune ha conferito un nuovo incarico legale all’avvocato Ciro Alessio Mauro, già legale del Comune di Pomezia nel giudizio di primo grado.
L’incarico è stato affidato con una spesa di 7.295,60 euro, come da determina dirigenziale, per affrontare l’appello promosso dalla società privata.
Noleggio barche di Torvaianica non molla
La concessione demaniale, attiva dal 2009, consentiva alla società E. S.r.l. di occupare circa 200 metri quadrati di spiaggia all’altezza di via Capri, offrendo un servizio di noleggio barche e pedalò che per anni ha rappresentato un punto di riferimento per turisti e residenti.
Il Comune di Pomezia ha deciso la revoca della concessione per il mancato pagamento del canone relativo all’anno 2021, considerandolo un inadempimento grave. Una decisione che ha scatenato il ricorso della società, poi respinto dal TAR Lazio. La sentenza ha confermato la legittimità dell’azione amministrativa, avallando la linea dura del Comune.
La difesa della società di Torvanianica
La E. S.r.l. ha però ritenuto ingiusto il provvedimento, sostenendo che la sanzione della decadenza fosse eccessiva rispetto al ritardo nei pagamenti, specialmente considerando che il 2021 è stato un anno segnato dagli effetti economici della pandemia da Covid-19.
L’azienda ha evidenziato che il canone per l’anno successivo era stato saldato, seppure in ritardo, e ha sottolineato l’assenza del parere dell’Agenzia del Demanio, previsto dal Codice della Navigazione per procedere alla decadenza di concessioni. Elementi che, secondo i legali della società, avrebbero richiesto una valutazione più ponderata da parte dell’amministrazione.
Noleggio barche, un servizio storico a Torvaianica
Nonostante il contenzioso, l’attività resterà operativa almeno fino alla pronuncia del Consiglio di Stato. La sua chiusura rappresenterebbe una perdita significativa per il litorale di Torvaianica, che si vedrebbe privato di un servizio familiare a generazioni di frequentatori della spiaggia.
La storica presenza del nolo-barche è diventata parte del paesaggio costiero e, nel tempo, si è trasformata in un simbolo della stagione balneare locale. Non è quindi solo una questione giuridica, ma anche identitaria.
Una vicenda che apre interrogativi: Comune troppo rigido?
Il caso solleva una questione più ampia sull’equilibrio tra legalità amministrativa e tutela delle attività economiche, soprattutto in contesti di emergenza come quello della pandemia.
Se da un lato il rispetto delle regole è imprescindibile per la gestione del bene pubblico, dall’altro si pone il problema di garantire continuità e sostegno alle piccole imprese che costituiscono il tessuto economico di molte realtà locali.
L’esito del ricorso al Consiglio di Stato potrebbe avere implicazioni importanti anche per altri operatori del settore balneare. E, più in generale, per la gestione delle concessioni demaniali in Italia. Per ora, la battaglia continua, tra carte bollate e onde del mare.
Leggi anche: Torvaianica, balneabili 7 dei 9 Km di mare. Le 5 zone dove vige il divieto di balneazione