È quanto prevede il nuovo progetto approvato dalla Giunta comunale il 6 maggio scorso.
L’intervento, dal valore stimato di circa 5 milioni di euro, rientra nell’attuazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità urbana, ridurre le emissioni e garantire un sistema di trasporto più inclusivo.
Sta a questa e alla prossima amministrazione dimostrare che non si tratta solo di annunci, ma di una volontà che si tramuta in opera di abbattimento delle barriere architettoniche.
Il percorso: 165 metri oggi fatto di scalinate e carreggiate
Il tracciato dell’infrastruttura si estenderà lungo circa 165 metri, attraversando Via Carlo Pisacane, una strada che alterna tratti pedonali e carrabili, e presenta un dislivello di oltre 37 metri con un’inclinazione media del 12%.
Oggi il percorso intercetta due importanti strade, Via Goffredo Mameli e Via Fratelli Bandiera, e viene suddiviso in tre zone: la prima e la terza sono caratterizzate da scalinate pedonali con fioriere decorative, mentre la seconda è carrabile, ospita parcheggi a raso e dà accesso ad abitazioni private.
Tre soluzioni, una scelta: l’ascensore inclinato
Lo studio di fattibilità, redatto dall’ingegnere Silvia Di Pasquale e approvato dalla Giunta di Albano Laziale, ha analizzato tre alternative:
- un ascensore verticale,
- un sistema misto di scale mobili e nastri trasportatori,
- l’ascensore inclinato.
A prevalere è stata quest’ultima opzione, ritenuta la più adatta al contesto urbano e alla morfologia del tracciato. Le altre ipotesi, pur valide in termini funzionali, sono risultate troppo invasive o poco compatibili con l’assetto architettonico esistente.
Perché un ascensore inclinato
L’ascensore inclinato consente di superare i dislivelli mantenendo il tracciato lungo il pendio, senza necessità di grandi sbancamenti o opere di sostegno come richiesto dall’ascensore verticale. È accessibile a persone con disabilità e si integra meglio nel tessuto urbano.
A livello tecnico, si tratta di una soluzione più equilibrata tra costi, tempi di realizzazione e impatto ambientale. L’infrastruttura sarà affiancata da percorsi pedonali e integrata con l’arredo urbano esistente.
Obiettivi del progetto: accessibilità e sostenibilità
L’intervento si inserisce nel più ampio obiettivo del PUMS: trasformare la mobilità urbana in chiave sostenibile, inclusiva ed efficiente.
Tra gli scopi principali del progetto figurano l’abbattimento delle barriere architettoniche, la riduzione delle emissioni di gas serra, la valorizzazione dello spazio pubblico e il miglioramento della qualità della vita cittadina.
L’ascensore inclinato permetterà anche una migliore connessione tra le aree residenziali e quelle commerciali, contribuendo alla rivitalizzazione di quella zona del centro.
Tempi e prospettive
Secondo il cronoprogramma allegato allo studio di fattibilità, i tempi di realizzazione saranno contenuti, compatibilmente con l’iter progettuale ed eventuali autorizzazioni.
L’inserimento dell’opera nella programmazione triennale delle opere pubbliche è già stato deliberato dalla Giunta di Albano, con la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica come prossimo passaggio operativo.
Il progetto, che rientra nelle strategie di rigenerazione urbana e accessibilità sostenibile, rappresenta uno dei più ambiziosi interventi sul territorio negli ultimi anni.
Albano del futuro
L’ascensore inclinato non è solo un’infrastruttura, ma un simbolo della direzione intrapresa dall’amministrazione: una città più accessibile, moderna e rispettosa dell’ambiente.
L’intervento coinvolge un’area centrale, con forti valenze storiche e sociali, e promette di cambiare radicalmente la mobilità pedonale tra le zone alte e basse della città.
Stesso obiettivo dell’altro progetto relativo alla mobilità di cui abbiamo parlato di recente. Si tratta di un maxi parcheggio di 400 posti, interrato, nei pressi della stazione ferroviaria a cui si aggiunge un collegamento per il centro città con scale mobili.
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