Via libera definitivo all’abbattimento delle opere di pertinenza della palazzina costruite sulla spiaggia pubblica della frazione balneare di Pomezia, non distante dallo stabilimento La Playa.
Lo ha deciso il Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, che ha rigettato l’istanza presentata dagli eredi di un ex residente proprietario dell’immobile. Ponendo così fine a un lungo contenzioso con il Comune di Pomezia.
Torvaianica, la pertinenza della palazzina sulla spiaggia verrà abbattuta
La vicenda ruota attorno a un fabbricato realizzato a pochi metri dal mare, nei pressi di una zona sottoposta a vincoli ambientali e paesaggistici e in parte su area demaniale pubblica.
Una pertinenza composta da giardino e muro di cinta della palazzina, secondo quanto accertato dagli uffici comunali e ribadito dalla magistratura, è abusiva. Difatti sorge su un’area demaniale marittima, che per legge deve restare accessibile alla collettività.
In riferimento alla palazzina, la sentenza del Tribunale, infatti, parla espressamente di “cortile accorpato alla stessa mediante delimitazione con recinzione in muratura sul lato fronte mare e sui lati nord e sud”.
Da qui è arrivata l’ordinanza per “abusiva occupazione di pubblico demanio marittimo”.
I proprietari nel loro ricorso hanno cercato di evidenziare la non chiarezza del confine tra la proprietà privata e il pubblico demanio marittimo.
Ma nella sentenza del TAR si ammette certo che “in varie zone del litorale di Pomezia e di Ardea sono presenti problemi relativi all’andamento della dividente demaniale”, ma viene altresì specificato che “tra queste non compare l’area occupata dai ricorrenti”.
La questione della proprietà del condominio
Altro punto a cui si sono appellati i ricorrenti è la titolarità dell’area contestata.
Secondo quanto da loro asserito, infatti, le opere contestate sarebbero di proprietà condominiale, pertanto bisognava coinvolgere tutti i condomini della palazzina.
Il Tribunale però ha confermato che “un muro di recinzione e delimitazione di un giardino di proprietà esclusiva, pur inserito nella struttura del complesso immobiliare, non può di per sé ritenersi incluso fra le parti comuni”.
I giudici hanno concluso che “tale bene può essere compreso fra i beni condominiali solo ove ne risulti obiettivamente la diversa destinazione al necessario uso comune, ovvero qualora sussista un titolo negoziale“.
In pratica non vi è alcun documento che porti la titolarità dell’area abusiva in capo a tutto il condominio.
Demolizione prevista fin dal 2010
L’ordinanza di demolizione delle opere abusive, emessa dal Comune di Pomezia già dal 2010, era stata sospesa in seguito ai ricorsi presentati al TAR dalla proprietà.
Tuttavia, con l’ultima pronuncia del Tribunale, l’ordine di abbattimento è diventato esecutivo e potrà essere attuato nei prossimi mesi.
Le ruspe potrebbero entrare in azione già entro l’estate, liberando così un tratto di litorale che dovrebbe tornare a disposizione dei cittadini.
I ricorrenti hanno naturalmente la facoltà di promuovere ricorso di secondo grado contro tale sentenza del TAR.
L’abusivismo edilizio, una piaga per Torvaianica
L’intervento, si vocifera in Comune, rientra in un più ampio piano di riqualificazione del litorale di Torvaianica. Questo prevede la rimozione delle costruzioni abusive, la tutela dell’ambiente e la valorizzazione delle spiagge libere.
Dopo anni di stallo burocratico e battaglie legali, la demolizione della palazzina potrebbe segnare un passaggio simbolico e operativo verso una gestione più trasparente e sostenibile del territorio costiero.
Il fenomeno dell’abusivismo edilizio continua a rappresentare una delle principali criticità lungo il litorale laziale, con particolare incidenza proprio nei territori compresi tra i Comuni di Pomezia e Ardea.
In decenni di crescita disordinata, numerosi tratti di costa sono stati sottratti all’uso pubblico e trasformati in aree private, spesso in violazione delle normative urbanistiche e ambientali.
Il Comune di Pomezia si riprende il litorale (o almeno ci prova)
Le amministrazioni locali, sostenute da recenti pronunce giudiziarie e da una maggiore attenzione della cittadinanza, stanno intensificando le attività di monitoraggio e repressione degli abusi.
Con l’obiettivo di recuperare le porzioni di litorale deturpate e restituirle alla fruizione collettiva. Un percorso complesso, ma fondamentale per la salvaguardia del paesaggio costiero e della legalità.
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