Il 15 maggio l’Istituto di Istruzione Superiore Carlo e Nello Rosselli di Aprilia ha ospitato Adelmo Cervi, figlio di Aldo, uno dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti nel 1943.
Lo scrittore e storico ha presentato il suo libro I miei sette padri, dedicato alla memoria del padre e degli zii, martiri della Resistenza.
Davanti ad un’attenta platea di studenti, ha offerto la sua esperienza di testimone degli eventi della Resistenza.
È stato per tutti i presenti all’incontro un momento di riflessione importante sulla conquista e sulla difesa della libertà e della democrazia.
Ad organizzare l’evento sono stati la professoressa Alessandra Piscopo con la collaborazione della professoressa Maria Siniscalchi e del presidente dell’ANPI di Aprilia, Filippo Fasano.
Dopo l’evento al Rosselli, nel pomeriggio Adelmo Cervi è stato ospite dell’ANPI di Aprilia in un incontro presso la Sala Manzù della Biblioteca Comunale.
La testimonianza di Adelmo Cervi agli studenti del Rosselli di Aprilia
L’incontro si è aperto con una presentazione della storia della famiglia Cervi da parte degli studenti della 5B elettronica, sotto la supervisione della docente Tiziana Aleandri.
La presentazione ha messo in risalto il sacrificio di coloro che hanno dato la vita per liberare l’Italia dall’occupazione nazifascista e farla diventare una repubblica democratica.
Sul significato di “repubblica democratica” e sui primi articoli della Costituzione si è soffermato l’intervento di Filippo Fasano, presidente della sezione di Aprilia dell’ANPI “Vittorio Arrigoni”.
Una studentessa della 4A MIT e uno studente della 5A MAT hanno introdotto la testimonianza di Adelmo Cervi con la lettura del prologo del suo libro I miei sette padri.
È stato un momento di formazione importante per gli studenti e le studentesse dell’Istituto Rosselli di Aprilia.
Fare scuola, dicono dal Rosselli, non significa solo apprendere dietro un banco. Significa anche partecipare ad incontri con coloro che hanno intrecciato la loro vita con la storia che si legge sui libri. Una storia che non smette mai di insegnarci il valore della libertà e il compito di custodire la memoria e di portare avanti le stesse battaglie di democrazia che sono costate la vita a tanti uomini e donne.
Adelmo Cervi e la memoria della Resistenza
I sette fratelli Cervi, Gelindo, Antenore, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore, originari di Campegine, erano contadini e antifascisti. Furono fucilati dai repubblichini a Reggio Emilia il 28 dicembre 1943 per la loro attività partigiana. La loro vicenda è una delle più emblematiche della Resistenza. Tutti e sette i fratelli hanno ricevuto “alla memoria” la Medaglia d’argento al valor militare.
Adelmo Cervi, figlio di Aldo Cervi, aveva appena quattro mesi quando i fascisti fucilarono il padre insieme ai fratelli, i suoi zii. Da tempo Adelmo porta avanti la memoria della sua famiglia per diffondere gli ideali di libertà che hanno animato le vite dei suoi familiari contro la sopraffazione del regime fascista.
Nel libro I miei sette padri Adelmo fa rivivere una delle pagine più celebri della Resistenza. Ma ha cercato anche di ricostruire la storia della sua famiglia, per riscoprire chi fossero davvero i Cervi, al di là della dimensione del mito.
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