Con questa voto la città di Nettuno si inserisce nel novero dei Comuni che hanno già revocato la cittadinanza onoraria a Mussolini.
Ma perché Mussolini è cittadino onorario di molti comuni in Italia? Perché durante il regime fascista centinaia di comuni in Italia vollero onorare il Duce conferendogli l’onorificenza. Nettuno lo fece nel maggio del 1924.
Negli anni seguenti la liberazione molti consigli comunali hanno revocato il conferimento della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini. Dopo la liberazione, i primi comuni a farlo furono Napoli e Matera.
Di particolare valenza simbolica è la revoca della cittadinanza a Mussolini da parte della città di Salò lo scorso mese di febbraio. Salò infatti fu capitale della Repubblica Sociale Italiana, dove si stabilì il governo collaborazionista dell’Italia occupata dopo l’armistizio dell’8 settembre ’43.
Revoca della cittadinanza onoraria di Nettuno a Benito Mussolini: unanimità dei 14 presenti in aula
La revoca della cittadinanza onoraria di Nettuno a Mussolini ha avuto il voto unanime dei presenti in aula: 14 voti.
Pesano le assenze. Il Consiglio comunale di Nettuno infatti è composto da 15 consiglieri di maggioranza e 9 di minoranza.
Il sindaco Nicola Burrini nel suo discorso ha sottolineato le assenze “pesanti” invocando unità nel nome dei valori di pace, democrazia, libertà e antifascismo.
Queste le parole del sindaco di Nettuno:
«Oggi siamo qui non per intervenire su temi ideologici ma siamo qui perché il valore e il messaggio della nostra Costituzione va portato avanti.
Non servono lezioni di storia o discorsi sulle proprie convinzioni politiche personali, che ognuno tiene per se fuori dal consiglio comunale, ma prendo atto, alla luce degli interventi di tutti i consiglieri in aula che non mettono in dubbio democrazia, e antifascismo, che il prossimo 25 Aprile lo festeggeremo tutti insieme.
Noi come Amministrazione stiamo portando avanti un percorso ed un discorso culturale complessivo, che coinvolge anche le scuole e questa sala consiliare, per portare avanti dei valori che sono di tutti: Pace, democrazia, libertà. Non ci sono dubbi sulla nostra posizione.
Lo scorso 25 Aprile, tuttavia ho visto tante assenze pesanti. Oggi sentire lezioni da chi è assente alle cerimonie ufficiali davvero non è possibile. Quelle sono assenze che contano.
L’antifascismo è un discorso che non può vedere divisioni eppure c’è chi in questa aula, si è fatto vedere al convegno in cui si recitava la frase “Mai più antifascismo” sul quale questa Amministrazione ha preso una posizione chiarissima.
Siamo stati compatti nel condannare non la memoria di un ragazzo come evento storico, ma certamente come evento anti antifascista. Anche in questa occasione alcuni silenzi sono stati rumorosi.
Oggi non voglio fare lezioni di storia. Oggi facciamo questo atto, con convinzione, perché ci crediamo, a prescindere da chi c’è e chi no, senza fare lezioni e senza puntare il dito. Andiamo avanti e spero che sul tema dell’antifascismo si possa continuare in un percorso che ci veda tutti uniti».
Intanto Anzio è divisa sulla revoca della cittadinanza a Mussolini
Mentre Nettuno revoca la cittadinanza a Mussolini, ad Anzio ancora si discute.
La proposta di revoca della cittadinanza ad Anzio è stata avanzata qualche settimana fa dal capogruppo del Pd Luca Lucarini e i consiglieri Gesualda Rosa Audino, Serena De Lucia e Giovanni Garito. Ha incontrato il favore anche di Alternativa per Anzio e del sindaco Aurelio Lo Fazio. Aspre critiche sono invece arrivate da esponenti del centro destra.
Per ora la proposta non è comunque ancora stata sottoposta al voto del consiglio comunale.
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