A preparare i famosi piatti della tradizione romana, sarà lo chef Alfonso Bono, cuoco con una lunga esperienza di catering romani di prestigio, insieme con il suo staff.
“Festa A’ Matriciana e Sorelle Romane” è l’evento in onore della celebre pasta all’amatriciana che si svolgerà ad Aprilia, in Piazza Roma, da sabato 31 maggio a lunedì 2 giugno.
Dalle 10:00 di mattina e per tutto il giorno fino a notte i visitatori potranno acquistare prodotti tipici di altre regioni ospiti e dolciumi vari pressi i vari stand presenti.
Negli orari del pranzo e della cena potranno invece degustare, comodamente seduti, i piatti in cartellone, quelli della gastronomia romana più conosciuta: amatriciana, cacio e pepe, polpette al sugo.
Per tutta la giornata in piazza non mancheranno anche intrattenimenti per i più piccoli: giostre, gonfiabili e il divertente jumping.
Durante la festa, l’area dedicata all’Amatriciana sarà adornata con immagini che ritraggono la Roma di una volta e i suoi personaggi iconici.
L’arte culinaria romana sarà omaggiata con citazioni famose da grandi film con i più iconici attori romani.
Cosa prevede il menu della festa dell’amatriciana ad Aprilia
I vari stand gastronomici con specialità regionali saranno aperti aperti tutto il giorno dalle ore 10.00.
Il menu specifico della festa sarà invece disponibile all’ora di pranzo e a quella di cena. Prevede un costo di 20 euro a persona e comprende:
- un primo a scelta tra tra amatriciana e cacio e pepe,
- polpette al sugo,
- pane pizza,
- acqua o bibita
- birra o vino, 5 euro
Per altri 10 euro si potrà ordinare un’ulteriore portata a scelta tra quelle proposte: amatriciana, cacio e pepe, polpette al sugo.
Si mangerà seduti, perché saranno allestite tavolate. Ogni pietanza sarà preparata dinanzi al pubblico, con ingredienti freschi dallo staff dello chef Alfonso Bono.
La ricetta dell’amatriciana (e le sue varianti)
L’amatriciana (matriciana in romanesco), piatto tipico della tradizione gastronomica di Amatrice, in provincia di Rieti, è inserita nell’elenco dei PAT, Prodotti Agroalimentari Tradizionali laziali.
Dal 6 marzo 2020 è ufficialmente riconosciuta come Specialità Tradizionale Garantita dell’Unione Europea.
Il sugo all’amatriciana è figlio della gricia, piatto di spaghetti o maccheroni conditi con guanciale, pepe e pecorino.
L’aggiunta della salsa di pomodoro risale alla fine del diciassettesimo secolo.
La prima testimonianza scritta dell’uso del sugo all’amatriciana per condire la pasta la si trova nel manuale di cucina del cuoco romano Francesco Leonardi, che nel 1790 scrive un’enciclopedia di cucina in 7 volumi, L’Apicio Moderno.
Nella ricetta definita amatriciana tradizionale STG, il sugo è composto da guanciale di Amatrice soffritto e sfumato con vino bianco secco, pomodoro San Marzano o, in alternativa, pomodoro pelato, formaggio pecorino di Amatrice proveniente dai Monti Sibillini o dai Monti della Laga, olio extravergine di oliva, peperoncino fresco o essiccato, sale e pepe.
In base a questa ricetta il formato di pasta da usare sono gli spaghetti. Non sono previsti né aglio né cipolla, né tantomeno l’uso della pancetta al posto del guanciale.
In realtà le ricette della tradizione hanno tante varianti quante sono le “nonne” che le tramandano. E dunque non è raro che si usino cipolla o aglio, di largo impiego nella cucina romana e ciociara. Tra l’altro l’antica ricetta del Leonardi prevede l’uso della cipolla.
Sebbene nelle ricette più vecchie non venga indicato alcun grasso di cottura ulteriore al grasso del guanciale, di solito viene usato anche l’olio extravergine d’oliva. Più raro l’uso dello strutto.
Come formaggio si usa più spesso il pecorino romano al posto di quello amatriciano.
È attestato anche l’uso di pepe nero al posto del peperoncino. Oltre agli spaghetti, a Roma si è diffuso l’uso dei bucatini, ma si possono usare anche altri formati di pasta come rigatoni o tonnarelli.
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