Nella mattinata di martedì 27 maggio ad Ardea, in località Tor San Lorenzo, un benzinaio è stato ucciso a coltellate durante una rapina avvenuta intorno alle ore 12 presso il distributore di carburanti Toil, in via delle Pinete.
La ricostruzione dell’omicidio del benzinaio sul litorale di Ardea
Secondo le prime ricostruzioni, due uomini in sella a una moto tipo enduro, entrambi con il casco, avrebbero avvicinato il benzinaio.
Uno di loro è sceso dal mezzo, lo ha aggredito e accoltellato al torace, portando via il portafogli con l’incasso della mattinata. Non è chiaro al momento se i due abbiano prelevato anche altro denaro.
I soccorsi del 118 sono stati tempestivi ma inutili: l’uomo è morto nonostante oltre un’ora di tentativi disperati per rianimarlo.
Sul luogo del delitto sono immediatamente intervenuti i Carabinieri della Compagnia di Anzio, coadiuvati dai rilievi scientifici del Nucleo Investigativo di Frascati, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Velletri.
Gli inquirenti stanno analizzando i filmati delle telecamere di videosorveglianza, che avrebbero ripreso la scena dell’aggressione e la fuga dei due malviventi.
È caccia all’uomo su tutto il territorio del litorale: sono stati istituiti posti di blocco e diramate le ricerche dei due sospetti a tutte le forze dell’ordine.
Chi è la vittima
La vittima è Miah Nahid, 36 anni, cittadino bengalese e gestore dell’impianto.
Era un volto noto e benvoluto in via delle Pinete, dove tutti lo ricordano per il suo sorriso e la gentilezza.
Nahid era arrivato ad Ardea nel 2021, dopo aver vissuto a lungo a Roma, dove si era mantenuto lavorando come cameriere nella zona di Conca d’Oro, e successivamente in una stazione di servizio a viale Marconi.
La sua era una storia fatta di sacrifici e doppie turnazioni, come quella di tanti migranti che cercano dignità e stabilità lontano da casa.
Aveva ottenuto il ricongiungimento familiare e si era trasferito con la moglie Bristy e i loro due figli piccoli, un maschietto di cinque anni e una bambina di appena uno.
Vivevano in un appartamento sopra un negozio, non lontano dal distributore. Ogni mattina accompagnava il figlio all’asilo e poi cominciava la giornata di lavoro.
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