Le SOS sono segnalazioni che vengono effettuate dagli operatori finanziari (banche, assicurazioni, ecc.) quando notano operazioni o comportamenti che potrebbero essere indicativi di riciclaggio di denaro, finanziamento del terrorismo o altri reati finanziari.
È proprio questo tipo di operazioni sospette che sono nel mirino della DIA, in quanto tra gli indici di infiltrazione mafiosa, e che risultano in preoccupante crescita in provincia di Latina.
Il rapporto della DIA sulle SOS e le infiltrazioni mafiose nell’economia del Lazio
Nel primo semestre del 2024 l’economia del Lazio ha mostrato una crescita contenuta dello 0,4%, secondo l’Indicatore Trimestrale dell’Economia Regionale (ITER) della Banca d’Italia.
Un dato che, seppur in linea con la media nazionale, risulta inferiore rispetto allo stesso periodo del 2023. Ma mentre la ripresa economica rallenta, la criminalità organizzata rafforza la sua presenza, trovando terreno fertile nei settori economici più vulnerabili.
È questo lo scenario che emerge dall’ultima relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia (DIA), che analizza le dinamiche mafiose in Italia con un focus preoccupante sulla regione Lazio — e in particolare sulla provincia di Latina.
Latina in crescita sul fronte delle SOS, Segnalazioni di Operazioni Sospette
Nel Lazio sono state registrate 7.190 segnalazioni di operazioni finanziarie sospette (SOS). È un dato che conferma la regione come seconda in Italia dopo la Lombardia, e davanti alla Campania.
Ma se a Roma si è registrata una lieve flessione, è Latina a destare la maggiore preoccupazione sul fronte delle segnalazioni di operazioni sospette. In provincia di Latina infatti le SOS sono passate da 383 nel primo semestre 2023 a 447 nel 2024, con un incremento superiore al 16%.
Un trend in controtendenza rispetto alla Capitale e indicativo di una crescente pressione mafiosa sul territorio pontino. Crescono anche le segnalazioni a Frosinone (da 310 a 355) e a Viterbo (da 152 a 159), mentre Rieti rimane stabile con 75 segnalazioni.
Infiltrazioni nei settori chiave: edilizia, rifiuti, criptovalute
Secondo la DIA, le mafie continuano a operare con sofisticate strategie di accumulazione e reinvestimento illecito di capitali, infiltrandosi in settori altamente esposti come:
- Edilizia e appalti pubblici
- Smaltimento dei rifiuti
- Commercio di prodotti petroliferi
- Giochi d’azzardo e scommesse online
- Metalli preziosi come rame e piombo
- Immobili e beni di lusso
- Criptovalute e virtual asset
Il modello mafioso che si delinea nel Lazio è multilivello, caratterizzato da interazioni tra strutture mafiose tradizionali, gruppi autoctoni e organizzazioni criminali straniere. Un sistema che si regge su logiche di convenienza reciproca per il controllo del narcotraffico e il riciclaggio dei proventi illeciti.
Latina, SOS e infiltrazione mafiosa: un contesto critico, sottovalutato
Latina, già nota alle cronache per operazioni giudiziarie rilevanti e presenza di clan strutturati, conferma il suo ruolo centrale nei piani della criminalità organizzata.
La crescita delle SOS indica non solo una maggiore attività investigativa e bancaria, ma anche una più ampia permeabilità del tessuto economico locale a operazioni di dubbia provenienza.
Le mafie — avverte la DIA — non sparano più, ma investono, mimetizzandosi nell’economia legale, acquistando aziende in crisi, partecipando a gare pubbliche, aprendo locali e persino fondando start-up digitali.
Latina, per posizione geografica e struttura economica, rappresenta una zona strategica per queste attività ad alta infiltrazione mafiosa.
La relazione della DIA lancia un segnale chiaro: il Lazio, e Latina in particolare, sono sotto pressione mafiosa crescente, come l’aumento delle SOS dimostra.
Se da un lato funzionano gli strumenti di contrasto, come le segnalazioni SOS, dall’altro è indispensabile un salto di qualità nel controllo del territorio, nella trasparenza della pubblica amministrazione e nel sostegno all’economia sana.
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