Un segnale purtroppo negativo per l’economia di Pomezia, purtroppo non è il primo. Certamente da analizzare.
Pomezia, la fine di un’autorizzazione durata sei anni
La Regione Lazio ha ufficialmente revocato l’autorizzazione alla C. S.p.A. per il commercio all’ingrosso di medicinali veterinari. La decisione mette fine a un’attività iniziata nel 2019 presso la sede di Via Campobello n. 4 a Pomezia.
Una chiusura che rappresenta un colpo pesante per uno dei principali attori del settore farmaceutico veterinario del Lazio che si trasferirà a Fiano Romano.
C. S.p.A. era stata autorizzata all’attività di commercio all’ingrosso di medicinali veterinari il 24 ottobre 2019.
Negli anni successivi l’autorizzazione era stata aggiornata più volte, fino agli ultimi adeguamenti del 30 novembre 2022.
Tuttavia, la comunicazione della ASL Roma 6 del 6 marzo 2025, in cui si segnalava la cessazione dell’attività presso lo stabilimento di Pomezia, ha innescato la procedura che ha portato alla revoca definitiva.
Alla base del provvedimento c’è un doppio elemento: da un lato la comunicazione ufficiale di cessata attività da parte della ASL competente, dall’altro la decisione del colosso di trasferirsi altrove.
Visto che C. S.p.A. ha interrotto volontariamente l’esercizio, la Regione Lazio non ha potuto fare altro che annullare l’autorizzazione in essere.
Impatto sul territorio e scenari futuri
La chiusura di C. S.p.A. non è solo un fatto burocratico. L’azienda era parte integrante del distretto farmaceutico di Pomezia, che da anni rappresenta un’eccellenza nella produzione e distribuzione di farmaci, sia umani che veterinari.
Con la fine dell’attività, si apre una questione occupazionale per i lavoratori coinvolti e si crea un vuoto nel mercato della distribuzione veterinaria, in un momento storico in cui la salute animale è al centro di politiche europee anche di sicurezza alimentare.
Pomezia perde attrattiva per l’economia?
Per Pomezia questo è l’ennesimo colpo a un settore che negli ultimi tempi ha visto già diversi ridimensionamenti.
Sebbene la chiusura non sia frutto di una decisione politica o di una revoca per irregolarità, resta il fatto che la perdita di un operatore così radicato segnala una fase di contrazione per il comparto.
In realtà in questo caso specifico sembra che si tratti solo di un cambio di partner per la logistica, che provoca il passaggio dai magazzini di Pomezia a quelli di Fiano Romano.
Ma ciò non esime Pomezia dal chiedersi se stia diminuendo l’attrattiva della città verso il mondo dell’economia dell’industria.
C’è un problema con Pontina e Raccordo di difficile gestione logistica?
Mancano altre infrastrutture?
O forse è un problema di tasse? Con le aziende che cercano luoghi dove hanno meno pressione.
La speranza è che nuove realtà possano insediarsi o subentrare, ma per ora resta la fotografia di un’industria che, almeno in questa sede, ha smesso di operare.
Date principali
24 ottobre 2019: rilascio autorizzazione a C. S.p.A.
30 novembre 2022: ultimo aggiornamento dell’autorizzazione.
6 marzo 2025: comunicazione di cessata attività da parte della ASL Roma 6.
16 maggio 2025: revoca dell’autorizzazione da parte della Regione Lazio.
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