La sentenza di primo grado ha condannato il Comune, che ora presenta ricorso e incarica un avvocato.
Il caso: esondano liquami da una fogna ad Anzio e invadono un’abitazione
I fatti risalgono al 10 settembre 2017, quando forti piogge ad Anzio causarono un sovraccarico della rete fognaria cittadina.
L’infrastruttura, secondo quanto emerso, sarebbe risultata inadeguata a gestire il volume d’acqua, in parte a causa della commistione di acque bianche e nere in un’unica condotta.
Il risultato: un’esondazione di liquami e acqua piovana dalla fogna che invase un’abitazione privata di Anzio, arrecando danni materiali e morali ai proprietari.
La causa in Tribunale: la responsabilità è dell’ente comunale
Nel 2020, i cittadini coinvolti dall’esondazione della fogna hanno citato in giudizio il Comune di Anzio, chiedendo un risarcimento complessivo di 25.900 euro.
La vicenda si è trascinata fino al dicembre 2024, quando il Tribunale di Velletri ha emesso una sentenza non definitiva, attribuendo la responsabilità del danno interamente all’Ente comunale, escludendo ogni responsabilità di soggetti terzi coinvolti nella gestione delle reti.
Il Comune di Anzio presenta appello contro la sentenza
Di fronte a questo verdetto, l’amministrazione ha deciso di non restare ferma. Con delibera approvata in questi giorni, la Giunta ha dato mandato al Sindaco di promuovere appello contro la sentenza.
A rappresentare il Comune sarà un legale già coinvolto nella fase pregiudiziale della vicenda, cui è stato formalmente conferito un incarico di patrocinio legale.
Un rischio per altri ricorsi
Il riconoscimento della responsabilità comunale da parte del Tribunale, se confermato anche nei gradi successivi di giudizio, potrebbe costituire un precedente per ulteriori richieste di risarcimento da parte di altri cittadini colpiti da situazioni analoghe.
A ciò si aggiunge il peso economico delle spese legali, che potrebbero ulteriormente gravare sul bilancio comunale. Ecco perché per il Comune di Anzio è importante vincere questa battaglia legale.
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