È il secondo provvedimento, dopo quanto avvenuto con la società di pallavolo per la tensostruttura di via Pergolesi.
La decisione, formalizzata dagli uffici comunali il 5 giugno 2025, fa seguito a ripetute inadempienze da parte dell’associazione per il mancato pagamento dei canoni concessori.
Perché il Comune ha dato lo sfratto all’ASD Aprilia Rugby
La vicenda ha avuto inizio il 21 giugno 2022, quando fu sottoscritto un disciplinare per l’utilizzo temporaneo dell’impianto “G. Rodari”.
Successivamente, il 4 dicembre 2023, è stata firmata la concessione vera e propria. Tuttavia, già il 6 settembre 2024, l’Ufficio Patrimonio del Comune di Aprilia rilevava l’assenza di versamenti dei canoni concessori.
A seguito di questa contestazione, l’ASD Aprilia Rugby ha replicato il 16 settembre 2024 sostenendo di non dover corrispondere alcun importo a causa di lavori eseguiti sulla clubhouse, provati da regolari fatture. Per questi lavori la società avrebbe richiesto un’autorizzazione il 12 gennaio 2024.
Il Comune ha tuttavia prontamente smentito l’autorizzazione di tali interventi, evidenziando che la richiesta fosse carente del computo delle spese.
Il 23 gennaio 2025, il Comune ha quindi avviato formalmente il procedimento di recesso dalla concessione, richiedendo la restituzione delle chiavi dell’impianto e dettagliando la posizione debitoria dell’associazione.
I debiti
In quel momento, il debito ammontava a 6.400 euro, così ripartito: 2.200 euro relativi a undici canoni da 200 euro ciascuno, maturati da gennaio a novembre 2023, e 4.200 euro per quattordici canoni da 300 euro ciascuno, da dicembre 2023 a gennaio 2025.
Considerando i canoni maturati da febbraio a maggio 2025, pari a ulteriori 1.210 euro, il debito complessivo dell’ASD Aprilia Rugby nei confronti del Comune è salito a 7.610 euro.
Nonostante una richiesta di incontro da parte dell’associazione il 28 gennaio 2025 per chiarimenti, il Comune ha risposto il giorno successivo non ravvisando la necessità di un confronto e invitando l’ASD a saldare il debito entro il 6 febbraio 2025.
Dato il mancato riscontro ai solleciti di pagamento, il Comune di Aprilia ha ritenuto necessario procedere al recesso immediato e unilaterale dalla concessione, secondo quanto previsto dal regolamento comunale.
L’associazione è ora obbligata a restituire immediatamente l’immobile libero da persone e cose.
Contestualmente, è stato dato mandato all’Avvocatura Comunale di avviare le procedure per il recupero delle somme insolute, pari appunto a 7.610 euro.
E l’interesse dei ragazzi?
In tutta questa faccenda, messe da parte le questioni strettamente legali, appare però evidente come l’amministrazione comunale non abbia probabilmente tenuto conto delle ripercussioni dello sfratto sui bambini e sui ragazzi che in quel campo si allenano.
L’ASD Aprilia Rugby è infatti da sempre impegnata nel settore giovanile con i gruppi Under 7-9-11-13-15-17 e femminile. Ultimamente ha anche un settore Under 5!
Dove potranno allenarsi adesso questi giovanissimi?
Si fa un gran parlare di avvicinare i giovani allo sport, di come lo sport contribuisca a tenere lontani i ragazzi dalla strada. In una città come Aprilia, dove il problema della criminalità, anche minorile, si fa sentire, lascia con l’amaro in bocca la decisione dell’amministrazione, che penalizza fortemente il settore sportivo giovanile.
Il recupero di quei 7610 euro di canoni concessori sono certamente nell’interesse delle casse comunali. Ma siamo sicuri che sia una scelta che favorisca gli interessi della comunità apriliana in senso più ampio?
Questo succede quando a guidare un Comune è una commissione straordinaria che deve solo portare avanti la normale amministrazione e far quadrare i conti, costi quel che costi.
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