L’infrastruttura, rimasta per anni sulla carta, è stata completata ed entra ora nella fase operativa, con l’apertura dei rubinetti prevista nei prossimi giorni.
Un’opera strategica, pensata per garantire la pressione e la continuità del servizio idrico in un’area storicamente fragile e colpita da una rete obsoleta e inefficiente. Un servizio che ha comportato per decenni notevoli problemi alla popolazione.
Si chiude così una lunga parentesi fatta di rinvii, opposizioni e burocrazia. L’intervento era stato approvato nel lontano 2018, ma solo nel 2023 sono partite le prime occupazioni dei terreni, con le operazioni concluse tra aprile e maggio 2025.
La Regione Lazio sta ultimando i pagamenti delle ultime indennità economiche relative agli espropri.
L’infrastruttura ora è finalmente pronta ad entrare in funzione.
Fine della sete a Rocca di Papa e Frascati: parte la nuova condotta Acea
La nuova condotta è lunga alcuni chilometri e collega in modo diretto due snodi cruciali della distribuzione idrica locale dei Castelli Romani, ovvero Frascati, con il suo bacino di approvvigionamento, comune sempre più in crisi idrica, e il serbatoio Carpino, ubicato nella zona alta di Rocca di Papa.
Il nuovo sistema idrico serve a ridurre le perdite, rafforzare la pressione e garantire un approvvigionamento stabile anche durante i periodi estivi, che sono caratterizzati da picchi della domanda di acqua potabile e l’area registra spesso cali e interruzioni della fornitura.
Fino a oggi, la popolazione di Rocca di Papa, ma anche quella di Frascati, ha dovuto convivere con cronici disservizi, aggravati dalla vetustà della rete e dall’aumento stagionale della domanda.
Con la nuova condotta, si punta a normalizzare la distribuzione e a spezzare il ciclo annuale delle emergenze.
Le tensioni con i proprietari non fermano l’opera
La realizzazione dell’opera non è stata priva di ostacoli.
Le occupazioni temporanee e d’urgenza dei terreni sono partite il 30 maggio 2023, ma in diversi casi i proprietari non hanno accettato le indennità offerte. ACEA ATO 2, soggetto espropriante, ha proceduto comunque secondo quanto previsto dalla legge, depositando le somme dovute presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Le aree interessate si trovano lungo il tracciato nel Comune di Rocca di Papa, e sono state occupate per oltre 22 mesi, fino al 30 aprile 2025.
Nonostante le contestazioni su cifre e modalità, i lavori non si sono fermati e hanno rispettato i tempi previsti.
Una risposta concreta alla crisi idrica
L’entrata in funzione della condotta segna un cambio di passo nella gestione dell’acqua pubblica ai Castelli Romani.
Dopo anni di criticità strutturali, interruzioni e autobotti, l’area potrà contare su un’infrastruttura moderna, progettata per durare nel tempo e garantire un servizio essenziale.
L’investimento, inserito nel Programma degli Interventi 2018-2019 per il Servizio Idrico Integrato, è stato dichiarato di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità già nel 2021, ma solo oggi diventa operativo.
ACEA ATO 2, responsabile della gestione e del coordinamento, ha portato avanti tutte le fasi – dalle progettazioni alle espropriazioni – e ora si prepara al monitoraggio dell’efficienza della rete.
L’auspicio è che l’opera possa diventare un modello replicabile anche in altri comuni della zona, dove le criticità idriche restano ancora una realtà quotidiana.
L’acqua torna protagonista
Il completamento della condotta Frascati-Carpino non è solo un intervento tecnico.
È un atto politico e sociale, che restituisce ai cittadini di Rocca di Papa e dintorni un bene fondamentale. Troppo a lungo gestito con logiche emergenziali. In un territorio ricco d’acqua ma povero di infrastrutture adeguate, il progetto rappresenta una svolta concreta.
Con l’avvio della distribuzione già previsto per giugno, la speranza è che la crisi idrica possa finalmente trasformarsi in un brutto ricordo.
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