Solo nel mese di giugno 2025, il settore Finanze e Tributi ha individuato 445 contribuenti che non hanno dichiarato in tutto o in parte la tassa sui rifiuti (TARI) relativa agli anni 2019-2023, per un totale di 1.288.439 euro.
La cifra comprende sanzioni, interessi e spese di notifica, e riguarda sia casi di omessa dichiarazione, sia di dichiarazioni infedeli.
Si tratta di una cifra imponente che rappresenta, oltre al danno economico, anche un chiaro segnale della diffusa evasione fiscale sul territorio comunale.
Aprilia, la Tari non incassabile
Tuttavia, dalle stesse carte ufficiali emerge un altro dato sconfortante: il Comune di Aprilia stima che circa il 30% di questa somma non sarà mai incassato.
In concreto, delle somme accertate, solo 901.907 euro sono stati considerati effettivamente esigibili. Il resto, circa 386.500 euro, è già stato messo in conto come perdite potenziali, a causa di errori, contenziosi o semplicemente per inesigibilità: soggetti irreperibili, falliti, nullatenenti o deceduti.
Il Governo taglia, Aprilia vive sulle tasse locali
La determina ricorda come gli enti locali, stretti tra i tagli ai trasferimenti statali e le esigenze crescenti di bilancio, siano ormai costretti ad autofinanziarsi attraverso le proprie entrate tributarie.
In questo scenario, la lotta all’evasione rappresenta non solo un dovere civico, ma anche una necessità tecnica per garantire l’erogazione di servizi essenziali come la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Tuttavia, il sistema si scontra con limiti strutturali: difficoltà nel rintracciare gli evasori, normative complesse e una percentuale fisiologica di perdite che mina l’efficacia dell’intera operazione.
Tari Aprilia, una questione di equità fiscale
L’attività di accertamento proseguirà nei prossimi mesi, ma i numeri di giugno segnalano una situazione preoccupante.
Quasi mezzo milione di euro all’anno di mancata TARI solo da 445 soggetti, in un comune che conta circa 74.000 abitanti, è un dato che impone riflessioni.
Oltre al danno economico, l’evasione colpisce l’equità fiscale: i cittadini onesti pagano anche per chi non contribuisce. Non per niente “Pagare tutti, per pagare meno” è uno degli slogan più usati da alcune parti politiche durante le campagne elettorali.
E mentre il Comune di Aprilia cerca di recuperare risorse, un terzo dell’evasione continua a sfuggire al controllo.
Casi di evasione, tra ‘colpevoli’ e ‘incolpevole’
I furbetti che ci marciano sono tanti, per bisogno o per disonestà.
In qualche caso, comunque, non si tratta di una evasione volontaria. C’è infatti da considerare anche la difficoltà ad interpretare le norme, che negli anni sono cambiate.
Per i le case private, ad esempio, c’è l’applicazione del numero dei componenti del nucleo familiare che può portare a differenti interpretazioni, scoprendosi magari evasori senza saperlo.
Per le aziende c’è il problema di quali luoghi non siano eventualmente soggetti a tassazione, una questione che è in continua evoluzione.
Tanto per fare qualche esempio, la Risoluzione n. 2/DF del 9.12.2014 del Ministero delle Finanze descrive alcuni casi in cui la tassa non è dovuta per alcune superfici.
Di contro, la sentenza n. 11130 del 28 aprile 2021 della Corte di Cassazione sembra mettere un punto definitivo sull’obbligo di pagare le tasse anche per superfici non usate, ovvero locali inutilizzati.
Insomma, per il cittadino non è facile in alcuni casi capire quali siano i suo reali obblighi.
Agli sportelli del Comune di Aprilia ci sono impiegati piuttosto pazienti, che cercano di spiegare quanto è dovuto esattamente e perché, ma la sensazione del cittadino verso lo Stato è sempre quella di sentirsi schiacciato e non avere la possibilità di far valere le proprie ragioni.
Sulle questioni fiscali, infatti, lo Stato è parte in causa e giudice allo stesso tempo: per i cittadini una partita persa in partenza.
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