Al centro del contenzioso, il progetto per l’installazione di un traliccio per la telefonia cellulare su un’area di servizio carburanti in Via G. Spada 3/5.
La vicenda, iniziata con la richiesta di autorizzazione avanzata dall’azienda telefonica, ha visto il Comune di Ciampino negare il permesso e il Tribunale Amministrativo regionale (TAR) del Lazio confermare la legittimità del diniego con la sentenza n. 11 del 2 gennaio 2024.
Nonostante la sconfitta in primo grado, Vodafone ha impugnato la sentenza davanti al Consiglio di Stato, riaccendendo così la disputa legale.
Vodafone sconfitta in primo grado
Con determinazione n. 640 dell’8 giugno 2025, il Comune di Ciampino ha formalizzato l’impegno di difesa nel secondo grado di giudizio.
L’Ente ha conferito incarico all’avvocato Giuseppe Petrillo, di Albano Laziale, per rappresentarlo dinanzi al Consiglio di Stato.
La decisione del TAR del Lazio aveva bocciato integralmente le pretese di Vodafone, giudicando legittimo il rifiuto comunale basato sugli articoli 86, 87 e 88 del Codice delle Comunicazioni Elettroniche (D.Lgs. 259/2003).
La richiesta dell’azienda telefonica era quella di installare un impianto all’interno dell’area di pertinenza di un distributore di carburante, ma per l’Amministrazione di Ciampino tale scelta poneva problemi urbanistici e ambientali.
Secondo il Comune di Ciampino, il posizionamento del traliccio sarebbe stato incompatibile con la vocazione della zona e avrebbe sollevato dubbi in materia di sicurezza e impatto visivo, elementi che il TAR ha ritenuto fondati e sufficienti a motivare il diniego.
Scontro finale tra Comune di Ciampino e Vodafone
Con il ricorso al Consiglio di Stato, Vodafone cerca ora di ribaltare l’esito del primo grado. Ma il Comune di Ciampino non intende cedere terreno.
La decisione di affidare a un legale esterno la difesa nasce dall’assenza di competenze tecniche interne adeguate a sostenere il delicato confronto giudiziario.
L’Ente ha ribadito la volontà di proseguire nella tutela del proprio operato, forte della Delibera n. 13 dell’11 febbraio 2025 e delle normative statutarie che attribuiscono ai dirigenti la responsabilità della resistenza in giudizio, previo parere dell’Avvocatura.
Sul traliccio di telefonia è scontro fra pubblico e privato
Di antenne telefoniche c’è bisogno, altrimenti i telefonini non potrebbero funzionare. Ma le installazioni di nuovi tralicci non possono passare sopra norme e vincoli.
Questo caso, infatti, rappresenta l’ennesimo scontro tra interessi pubblici e strategie commerciali di grandi aziende della comunicazione.
Il Comune di Ciampino si schiera in difesa del territorio e della pianificazione urbana, mentre Vodafone insiste sulla necessità di ampliare la rete infrastrutturale per garantire una copertura più efficiente.
Una tensione che riflette un conflitto ormai diffuso in tutto il Paese, dove l’espansione della rete 5G si scontra sempre più spesso con vincoli urbanistici, resistenze locali e problemi di trasparenza procedurale.
La parola passa ora al Consiglio di Stato, che dovrà pronunciarsi nei prossimi mesi.
Fino ad allora, il traliccio resta fermo sulla carta e la polemica ben salda sul terreno del confronto istituzionale.
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