A denunciare l’opacità dell’operazione è il Comitato “No Corridoio Roma-Latina” per la metropolitana leggera, che solleva dubbi sulla sostenibilità economica e sulla reale utilità dell’opera.
Il Partenariato tra Pubblico e Privato (ignoto)
Tutto ha inizio con una proposta protocollata il 10 febbraio 2025 da un operatore economico mai citato, la cui identità resta tuttora ignota.
La struttura tecnica di missione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) ha preso in carico il documento il 21 marzo successivo, aprendo la strada a un Partenariato Pubblico-Privato (PPP) basato sulla cosiddetta “finanza di progetto”.
Tuttavia, nella proposta non sono indicate percentuali di investimento tra pubblico e privato, lasciando nell’ombra la reale ripartizione dei costi.
Non viene neanche chiarita la gestione dell’ingresso a Roma, un “imbuto” che l’autostrada non risolverà: resterebbero le code chilometriche già oggi ben note a chi percorre la Pontina.
Il fotovoltaico renderà gratuita l’autostrada Roma-Latina
Sul fronte dei costi, c’è il piano di rendere gratuita l’autostrada per i cittadini del Lazio, grazie agli introiti del fotovoltaico installato lungo la bretella Cisterna-Valmontone.
Secondo i calcoli del comitato, basati su dati del precedente studio trasportistico, l’85% del traffico previsto sarebbe interno al Lazio, con un costo ipotetico di circa 10 euro al giorno per l’andata e ritorno Roma-Latina.
Si stima che sarebbero necessari almeno 40.000 euro al giorno di ricavi dal fotovoltaico solo per coprire le spese del pedaggio.
Il timore è che, come avvenuto per altre infrastrutture analoghe – il caso citato è quello dell’autostrada Bre.Be.Mi in Lombardia – sia lo Stato a dover compensare con fondi pubblici la parte di ricavi mancanti.
Le critiche del Comitato “No Corridoio Roma-Latina”
Nonostante le forti critiche al progetto complessivo, il Comitato ha espresso apprezzamento per una modifica recentemente accolta dal Ministero su proposta del commissario Mallamo: il ritorno del tracciato da Pomezia Sud ad Aprilia Sud sull’attuale sedime della via Pontina. Una soluzione che riduce l’impatto sul territorio.
Per il Comitato, tuttavia, la vera alternativa resta l’ammodernamento e la messa in sicurezza dell’attuale via Pontina, da Roma fino a Terracina – e non solo fino a Borgo Piave – affiancato da un potenziamento dell’intermodalità ferroviaria per fluidificare l’accesso alla Capitale.
Si legge nella nota diffusa dal Comitato No Corridoio:
«Si continua da Storace a Rocca, da Berlusconi a Meloni, nella volontà di voler distruggere la nostra terra con una inutile e costosa autostrada a pedaggio. Una scelta che ignora soluzioni più sostenibili, più efficaci e decisamente meno dispendiose».
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