Una scelta che segna una netta inversione di rotta e che arriva dopo le pressioni di vari Comitati di cittadini e un Consiglio comunale straordinario richiesto da undici consiglieri di opposizione.
La questione scottante che ha spinto alla convocazione urgente dell’assemblea è stata la realizzazione di un nuovo traliccio alto 30 metri in via di Valle Pozzo, struttura che ha generato preoccupazioni diffuse tra i residenti e acceso il dibattito politico cittadino.
Ma le proteste, oltre che da Via di Valle Pozzo, erano arrivate anche da altri Comitati spontanei sorti a Pavona e Cecchina.
La seduta straordinaria era quindi stata richiesta da 11 consiglieri di opposizione:
Massimo Ferrarini,
Roberto Cuccioletta,
Marco Moresco,
Romeo Giorgi,
Giuseppa Guglielmino,
Federica Nobilio,
Matteo Mauro Orciuoli,
Giovambattista Cascella,
Luca Nardi,
Laura Faccia,
Simonetta Lucci.
Ma poi votata anche dalla maggioranza, eccetto due assenti: Gambucci e Santilli.
Albano, il Consiglio ferma i nuovi tralicci in via cautelativa
Durante la seduta straordinaria di lunedì 16 giugno, il Consiglio comunale ha deciso all’unanimità di bloccare, in via cautelativa, ogni autorizzazione relativa a nuove installazioni di antenne, tralicci o modifiche degli impianti esistenti che implichino aumenti di potenza o emissioni.
Il provvedimento rimarrà in vigore fino all’approvazione definitiva del nuovo piano comunale per la telefonia mobile e del relativo regolamento.
Una misura che punta a tutelare il territorio, garantendo un controllo più rigoroso sull’espansione delle infrastrutture per le telecomunicazioni, in attesa di una pianificazione più trasparente, partecipata e aggiornata.
Quattro mesi per il nuovo piano antenne
Il nuovo piano per la telefonia mobile dovrà essere definito e portato all’approvazione del Consiglio entro 120 giorni, ossia entro metà ottobre 2025.
Entro questa scadenza, la revisione del procedimento dovrà essere completata, con la conseguente ridefinizione dei criteri di installazione e localizzazione degli impianti su tutto il territorio comunale.
L’amministrazione sarà chiamata a presentare i risultati dei lavori e le proposte definitive nel prossimo autunno. Un appuntamento che già si preannuncia cruciale per il futuro assetto tecnologico e urbanistico della città.
Due tralicci osservati speciali a Albano
Particolare attenzione sarà rivolta a due aree già al centro di controversie.
Il primo è proprio il cantiere in via di Valle Pozzo, dove si sta erigendo il contestato traliccio da 30 metri, che ha innescato l’intero iter di blocco.
Il secondo è in via Primo Maggio, dove pende un ricorso giurisdizionale presso il TAR del Lazio.
Su quest’ultimo sito, le opposizioni hanno chiesto un’ulteriore verifica alla luce delle implicazioni legali e dell’impatto ambientale e urbanistico.
Anche su questo fronte, il nuovo piano antenne sarà chiamato a fornire risposte precise e puntuali, dettate da criteri di sostenibilità e trasparenza.
Una scelta che risponde al malcontento dei cittadini di Albano
Il voto unanime del Consiglio comunale riflette il crescente malcontento dei cittadini nei confronti della proliferazione dei tralicci per la telefonia mobile, spesso installati senza una reale consultazione pubblica.
Il caso di via di Valle Pozzo ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, imponendo una pausa di riflessione sull’intero sistema di concessioni e autorizzazioni.
Con questa decisione, Albano Laziale si pone come esempio di prudenza istituzionale, richiamando il principio di precauzione e restituendo centralità al ruolo del Consiglio comunale nelle scelte che incidono sulla qualità della vita urbana.
Albano verso un nuovo Piano antenne 5G
Ora la sfida si sposta sul piano tecnico e normativo.
Nessuno nega l’utilità di questi impianti, senza i quali sarebbe impossibile l’uso dei telefonini, ma vengono contestate le modalità di scelta delle loro ubicazioni.
Nei prossimi mesi sarà fondamentale costruire un regolamento capace di conciliare le esigenze di copertura del segnale con quelle di tutela del paesaggio, della salute pubblica e della partecipazione civica.
Con la sospensione decisa il 16 giugno, il Comune di Albano si è dato tempo e strumenti per correggere la rotta.
Ma la vera partita si giocherà nei prossimi 120 giorni, quando il nuovo piano antenne dovrà dimostrare di essere non solo più efficace, ma anche più giusto.
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