L’amministrazione del sindaco di Ardea Cremonini ha approvato una delibera per procedere con le demolizioni di alcune case abusive, in particolare quelle strutture mai sanate tra il fosso di Rio Torto e il fosso dell’Incastro, lato mare.
22.300 metri cubi di case abusive da abbattere ad Ardea
L’obiettivo dichiarato dell’amministrazione di Ardea è ambizioso: “recuperare per quanto possibile lo stato di degrado, tra il fosso di Rio Torto e il fosso dell’Incastro lato mare, restituendo alla collettività la fruizione delle vedute dal mare, la percezione paesistica ridando l’armonia e naturale bellezza del paesaggio e dell’ambiente circostante”.
Ma non solo: le abitazioni abusive rendono difficoltosa anche la manutenzione dei canali da parte del consorzio di bonifica.
Secondo quanto stimato dagli uffici del Servizio Territorio – Usi Civici, la volumetria complessiva degli immobili da abbattere è pari a circa 22.300 metri cubi, per un costo presunto di circa 2 milioni di euro.
Servono parecchi soldi: ecco la strada
Per finanziare l’intervento di demolizione della case abusive, la Giunta di Ardea ha deliberato di avviare l’istruttoria necessaria per l’accesso al “Fondo per le demolizioni delle opere abusive”, gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti.
Si tratta di uno strumento previsto dal decreto-legge 269/2003, finalizzato proprio al sostegno economico per gli enti locali impegnati nel contrasto all’abusivismo.
Nel provvedimento si sottolinea l’importanza di muoversi nel rispetto dei principi di sostenibilità finanziaria dell’ente, e si demanda al Dirigente dell’Area 2 il compito di eseguire tutti gli adempimenti successivi.
L’intervento, oltre al valore legale e urbanistico, assume un forte significato ambientale e simbolico: ridare dignità e valore al paesaggio costiero, troppo spesso compromesso da interventi edilizi non autorizzati, rappresenta una sfida concreta verso un territorio più vivibile, fruibile e rispettoso della legalità.
Ma alle Salzare si sana
Non solo demolizioni. Alle Salzare l’Amministrazione Cremonini ha deciso di autorizzare – in presenza di specifici requisiti – il rilascio delle forniture essenziali (acqua, fognature, energia elettrica, gas e telefonia).
L’autorizzazione riguarda gli immobili residenziali realizzati su terreni gravati da uso civico, ma per i quali sia stata presentata regolare domanda di condono edilizio ai sensi delle leggi del 1985 e 1994.
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