L’app Cucinamare, curata dai giornalisti enogastronomici Antonio Boco e Luciana Squadrilli, è stata presentata a Fregene e recensisce i locali in pratica sulla spiaggia, dai ristoranti ai chioschi.
Giunta alla sua nuova edizione, propone una mappa sempre aggiornata di 366 locali selezionati da Nord a Sud, comprese le isole, valorizzando ristoranti, bistrot, chioschi e stabilimenti balneari che si distinguono per qualità gastronomica, identità territoriale e sostenibilità.
Premiato Il Baretto di Anzio, per il suo”panino”
Cucinamare quest’anno ha premiato anche il ristorante Il Baretto di Anzio. Il locale è sulla Riviera Guido Egidi, proprio al confine tra i territori di Anzio e Nettuno.
Il Baretto ha conquistato il riconoscimento per il “miglior panino al mare”, affermandosi in una classifica nazionale che fotografa una trasformazione profonda nel mondo della ristorazione in spiaggia.
In realtà la dicitura “panino” è impropria. È vero che la forma del piatto ricorda quella di un panino, un sandwiches, ma in realtà si tratta di un piatto di ristorante a tutti gli effetti.
Il suo nome è Katsusando.
Vittorio, 43 anni, titolare de Il Baretto di Anzio, ci spiega che è un piatto tipico giapponese, naturalmente rivisitato.
Gli ingredienti sono: del pane particolare (impropriamente noi lo possiamo scambiare per pan carrè), una scaloppa di tonno e della maionese al wasabi. Poi ci sono verdure e tutti i segreti della cucina de Il Baretto di Anzio
Il Baretto di Anzio, ristorante che in realtà è a Nettuno
Il locale di Vittorio sorge proprio al confine del territorio tra Anzio e Nettuno. Nel 2015, quando lo acquistò la spiaggia era di Anzio. Per questo la denominazione comune fu di “Il Baretto” di Anzio.
I successivi accordi di confine tra i due comuni hanno fatto sì che oggi il ristorante si trovi ufficialmente nel territorio di Nettuno. Ma tutti continuano a conoscerlo come il Baretto di Anzio.
Altri premi: il miglior piatto, il miglior fritto…
Tra i premiato della App Cucinamare figurano Piro Piro a Reggio Calabria per il miglior piatto di mare, La Perla del Mare a San Vincenzo (Livorno) per il miglior fritto di mare.
La «Miglior carta dei vini» è del Globus Beach a Milano Marittima (Ravenna) che arriva a proporre non meno di 150 lMaison di Champagne.
Il premio alla «Miglior pizza al mare» lo conquista a-Ma-Re Capri del Jumeirah Capri Palace – Anacapri (Napoli) col progetto firmato Franco Pepe -in sintonia con l’Executive Chef del Jumeirah Capri Palace Salvatore Elefante e con lo Chef Resident di a-Ma-re Capri Nicola Maiello.
Due chef-imprenditori del litorale romano conquistano il titolo di «Maestri del mare», e sono Daniele Usai del ristorante stellato Il Tino e del bistrot QuarantunoDodici sulla sponda del Tevere di Fiumara Grande, e Gianfranco Pascucci, col ristorante stellato Pascucci al Porticciolo e il bistrot Mare, impegnato anche a sensibilizzare sugli aspetti etici della pesca e dello sfruttamento degli habitat marini.
Una “rivoluzione” in atto
Spiegano i curatori Antonio Boco e Luciana Squadrilli:
“C’è una rivoluzione in atto nel mondo dei locali balneari. Se fino a qualche anno fa il servizio di ristoro in spiaggia era semplice e banale, oggi questi esercizi stanno investendo molto nella qualità, ma anche nell’identità e nella sostenibilità”.
“La App – aggiunge Boco – è in perenne aggiornamento. I locali recensiti passano dai 313 del 2024 a 366 quest’anno, ma i numeri sono destinati a evolvere. Le spiagge italiane si confermano un universo tutto da scoprire e gustare”.
“Dalla colazione alla cena, passando per pranzi, merende e aperitivi – conclude Squadrilli – i locali sul mare sembrano voler giocare sempre più da protagonisti”.
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