Ha dell’incredibile la vicenda che sta avendo luogo a Frascati, una storia che affonda le radici nel lontano 2005, e che continua a tenere banco ancora oggi, a 20 anni di distanza, nelle aule di giustizia.
Nasce una SPA nella campagna di Frascati
I soggetti di questa vicenda sono 3: una cantina vinicola trasformata (quasi) in una Spa in maniera abusiva, il Comune di Frascati che ha verificato gli abusi, il vicino di casa della cantina, che è ricorso al Tribunale.
Siamo in una zona di campagna di Frascati, a nord ovest del centro cittadino. In pratica nel territorio tra Tuscolana e Anagnina, tra le frazioni di Vermicino e Morena.
Una cantina vinicola è stata trasformata in una specie di SPA, completa di piscina e sauna, opere però caratterizzate da un dettaglio non trascurabile: le strutture sono abusive, come confermato dagli stessi giudici del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio che hanno trattato questo caso con una recente sentenza.
La singolarità del caso è che il Comune di Frascati, anziché imporre la demolizione di tali opere, si è presentato in Tribunale a difendere, di fatto, la posizione degli abusivi.
Frascati, quell’ordine di demolizione ineseguito dal 2005 per piscina e sauna
Prima di tutto, la storia di questo contenzioso giudiziario, come anzidetto, inizia nel lontano 2005.
All’epoca il Comune di Frascati emise un’ordinanza di demolizione (la numero 104 del 29 novembre 2005) per una serie di opere abusive realizzate nella Cantina vinicola.
Tra queste opere abusive figuravano:
- l’ampliamento di una rimessa interrata,
- la costruzione di un nuovo appartamento,
- l’incremento di volume con la chiusura parziale di un portico preesistente,
- la realizzazione di sistemazioni esterne del giardino
- la realizzazione di una piscina
- la costruzione di un vano seminterrato adibito a spogliatoio, sauna e bagno.
Nonostante l’ordine di demolizione, e un tentativo non riuscito di bonificare gli abusi, i manufatti sono rimasti in piedi, come accertato dalla Polizia Municipale con un verbale del 31 luglio 2007.
I ricorsi presentati dai proprietari della Cantina vinicola contro l’ordinanza di demolizione sono stati successivamente dichiarati estinti, rendendo l’atto di demolizione del Comune di Frascati definitivo.
Il vicino protesta, ben 6 amministrazioni non intervengono
Negli anni, i solleciti da parte del proprietario del terreno con casa confinante con la Cantina-SPA (e attuale ricorrente al TAR del Lazio) per l’esecuzione dell’ordinanza di demolizione del Comune di Frascati si sono susseguiti, fino ad arrivare ad una vera e propria diffida giudiziaria datata 14 dicembre 2018, ma senza alcun esito.
La vicenda, è utile sottolinearlo, ha attraversato diverse amministrazioni comunali.
Si va dall’amministrazione guidata da Francesco Paolo Posa, eletto sindaco di Frascati nel 2004, a Stefano Di Tommaso, eletto nel 2009, da Alessandro Spalletta, sindaco dal 2014, a Roberto Mastrosanti, eletto nel 2017. Successivamente, dal 19 febbraio 2021 al 20 ottobre 2021, la città è stata guidata dalla Commissaria prefettizia Raffaella Moscarella. Dal 20 ottobre 2021 ad oggi, la poltrona di primo cittadino è occupata da Francesca Sbardella.
Nonostante i cambiamenti alla guida del Comune di Frascati, la situazione degli abusi edilizi è rimasta irrisolta.
Per questo, il cittadino ha deciso di presentare un ricorso al TAR del Lazio per chiedere ali magistrati di imporre al Comune di Frascati di procedere con la demolizione degli abusi.
La difesa del Comune di Frascati, basata sulla presunta “incapacità” di far fronte agli obblighi di demolizione, continua a destare perplessità, soprattutto considerando la lunga durata del contenzioso e la chiarezza della vicenda.
Il Tribunale dà ragione al Comune e alla Cantina-Spa
Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell’udienza del 16 maggio 2025, ha preso atto della eccezione di inammissibilità del ricorso per carenza di interesse.
Una eccezione sollevata dal Comune di Frascati e dai contro-interessati (ossia i proprietari della Cantina) contro il ricorrente al TAR, la cui proprietà confina con la Cantina-Spa.
Il Collegio ha ritenuto fondata tale eccezione del Comune di Frascati e Cantina vinicola. I giudici hanno sottolineato come l’interesse ad agire debba essere dimostrato concretamente e non possa essere presunto dalla semplice vicinanza o dalla qualifica di denunciante.
Il ricorso del ricorrente è stato dichiarato inammissibile dai giudici, visto che non avrebbe un tornaconto dimostrabile negativo dalla presenza di questi abusi.
In pratica il Tribunale ha
Una storia non ancora chiusa
La lunga battaglia legale continua, con il Comune di Frascati che si trova in una posizione difficile. È infatti chiamato a giustificare anni di inazione di fronte a un’ordinanza di demolizione rimasta lettera morta.
Il vicino di casa-ricorrente ha facoltà di appellarsi contro tale sentenza al Consiglio di Stato, secondo grado della Giustizia Amministrativa.
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